Il Comune di Mori entra in casa di riposo

Il Comune è entrato i casa di riposo, a Mori. L'iniziativa nasce dal malcontento che serpeggiava, tempo fa, fra gli ospiti, per il cambio di organizzazione dei pasti. Le proteste di una parte degli utenti sono arrivate anche in consiglio comunale. Da qui l’invito a visitare la struttura. «È andata davvero molto bene - commenta il sindaco Stefano Barozzi - la nostra visita di cortesia e ci hanno anche accolto a pranzo. Chiaramente ci sono state illustrate anche le complessità del bilancio che ha margini operativi scarsi e richiede di ottimizzare le risorse, al pari dei tanti servizi che l’Apsp propone». 
«Visita positiva» anche per il consigliere del Patt Cristiano Moiola, che aveva portato al questione dei pasti in consiglio. Ma c’è un ma.  «Da una parte è giusto e intelligente consentire ai pazienti con maggiore difficoltà la distribuzione dei pasti in maniera più veloce e facile nelle salette ai piani -spiega Moiola - dall’altra obbligare anche tutti gli altri pazienti che possono muoversi in maniera indipendente a mangiare nelle salette ai piani in cui hanno la stanza è senz’altro limitante delle loro condizioni di vita. Se garantire una doppia distribuzione, una nelle salette ai piani per i pazienti non autonomi e una nel refettorio per quelli autonomi, come ci è stato detto oggi dal direttore, risulta essere impossibile, soprattutto dal punto di vista dell’organizzazione del personale, anche se tale servizio in altre strutture come l’Apsp Vannetti di Rovereto mi risulta essere garantito senza problemi, chiedo che almeno un luogo bellissimo come quello del refrettorio rimanga spazio esclusivo per gli ospiti dell’Apsp Benedetti». 
Al momento il refettorio è in attesa di destinazione e fra le idee c’è quella di usarlo per offrire servizi agli esterni, un’idea che trova la critica di Moiola: «Abbiamo una struttura pubblica dove l’ospite deve rimanere al centro di tutto. Seguendo questa logica anche il refettorio deve ritornare a essere utilizzato dagli ospiti». 

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