Incidenti in serie in A22 Ora si muove la Procura

di Chiara Zomer

Due incidenti mortali, un incidente gravissimo e un altro scontro in tre giorni. Tutti nello stesso tratto di A22, poco prima o poco dopo il casello di Ala Avio. Tutti in prossimità di un cantiere.

Sono tanti, troppi per non valutare la possibilità di un controllo serio della sicurezza in quel tratto di strada. Per questo la Procura ha deciso che qualche verifica verrà effettuata, in merito, ampiamente oltre i limiti che le indagini sui singoli incidenti stradali comportano.

Ecco perché il procuratore capo Aldo Celentano ha aperto un fascicolo ad hoc conferendo delega alla polizia stradale per verificare tutto ciò che riguarda il cantiere, la segnalazione dei lavori e più i generale le condizioni di sicurezza.

Per chiarezza: l’apertura del fascicolo - che non ha indagati e che tecnicamente non indica nemmeno un reato - non è conseguenza del fatto che ci sia, in Procura, la convinzione di una situazione di pericolo.

Ma è evidente che, con tre incidenti gravissimi e uno non serio, sembra opportuno allargare le verifiche ampiamente oltre le cause dirette degli schianti. Perché da questo punto di vista, c’è poco da discutere: in tutti i casi si è trattato di fatto di tamponamenti. Macchine che si sono rese conto troppo tardi del camion incolonnato che le precedeva, ed hanno finito per schiantarsi contro il cassone, con conseguenze drammatiche.

Altri responsabili dell’incidente, in senso stretto, è difficile emergano, dagli accertamenti che pur sono stati ordinati. Ma c’è un dettaglio. Tecnicamente si chiama causa antecedente. È quella causa che non è direttamente collegata con un evento, in questo caso l’incidente stradale. Ma ne costituisce un presupposto, senza il quale l’evento non si sarebbe verificato.

Ecco, il cantiere e la gestione della sicurezza su quel tratto di strada potrebbero essere quella causa antecedente, senza la quale gli incidenti non si sarebbero verificati. Ecco perché è importante valutare quei pochi chilometri, cercando di capire se l’organizzazione dei lavori sia stata o meno pensata per limitare i pericoli sulla strada o se, al contrario, qualcosa in più si sarebbe potuto fare, per dare una mano agli automobilisti ad arrivare preparati all’incolonnamento o al rallentamento.

Come detto, il fascicolo - tecnicamente un modello 45, o fascicolo K, cioè senza indagati né ipotesi di reato - non parte da una tesi precostiuita. La polizia stradale dovrà solo valutare se è vero quel che l’Autobrennero sostiene da giorni. E cioè che il cantiere - così come tutti i cantieri in A22 - era correttamente segnalato, anche oltre quanto previsto dalla normativa.

La polizia dovrà inoltre fare delle verifiche sul cantiere, sull’organizzazione dei lavori, sulla gestione logistica di mezzi e operai, sulla gestione della viabilità in prossimità dei lavori. Ovviamente in questo fascicolo avranno rilevanza anche fatti che, normalmente, non sarebbero portati all’attenzione della Procura, come l’incidente stradale di giovedì che ha coinvolto un furgone, causando feriti lievi.

Per quanto riguarda invece i tre fascicoli aperti sui tre incidenti gravi, gli accertamenti proseguono. Per l’incidente di lunedì, che è costato la vita a Catia e Rosanna Riviera, sono probabili accertamenti peritali, soprattutto sull’auto. Rispetto agli altri due incidenti, invece, le rispettive indagini sembrano destinate a chiudersi piuttosto in fretta: non ci sono grandi misteri sulla dinamica, né si sono verificati danni all’incolumità di terzi.

Resta la necessità di far crescere una cultura della sicurezza. E su questo ieri il dirigente della polizia Stradale Giansante Tognarelli invitava alla prudenza: «I pericoli sono tanti: l’uso del cellulare, le distrazioni, soprattutto il mancato rispetto delle distanze di sicurezza. Serve attenzione».

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