Ritrovato sano e salvo dopo vari giorni nei boschi

Un atteso lieto fine per la vicenda di Dario Silvestrin, l'imprenditore lombardo di 38 anni scomparso dal 22 luglio scorso quando, dopo essere uscito dal suo mobilificio di Lissone (Monza) per incontrare un cliente, non ha più fatto ritorno a casa o in azienda.

Ieri pomeriggio è stato trovato nel Comune di Besenello, in località Compet, alle spalle di Castel Beseno.

A trovarlo i Carabinieri di Rovereto, intervenuti nella zona in risposta alla segnalazione di alcuni residenti dell'area, che avevano contattato il 112 parlando degli avvistamenti di un «personaggio insolito» che si aggirava nella zona, solitamente non frequentata se non appunto dai residenti.

Raggiunto dagli uomini del capitano Massimo Dilena, Silvestrin non ha opposto resistenza.

Si è detto confuso, e vittima di amnesia.

L'uomo si è quindi fatto condurre senza problemi dai militari all'ospedale di Rovereto, dove è stato sottoposto ad un check-up completo, che ne ha certificato a livello fisico la buona salute, nonostante l'aspetto trasandato compatibile con la permanenza all'addiaccio nei boschi per diversi giorni.

I carabinieri hanno anche provveduto ad avvisare il prima possibile la famiglia di Silvestrin, i fratelli Paolo e Laura, che ieri in serata hanno raggiunto Dario al Santa Maria del Carmine.

Per i familiari si è chiuso ieri un incubo lungo dieci giorni. Un incubo che ha preso a tratti anche i toni del vero e proprio giallo: Silvestrin era infatti uscito con la sua Peugeot 206, il cellulare, il navigatore satellitare e la valigetta. L'auto era stata poi trovata il 25 parcheggiata e chiusa in una strada sterrata tra Mezzomonte e i Peneri. Imponente il dispiegamento di uomini e mezzi per le ricerche: nei primi giorni, almeno 40 operatori tra Vigili del Fuoco, operatori di Protezione civile con le unità cinofile e del Soccorso alpino. Oltre al lavoro di indagine dei Carabinieri, che hanno battuto tutti gli alberghi della zona.

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