Vallo tomo a Mori, controllato h24

La polemica politica in questi giorni si è un po’ fermata, ma la partita per il vallo tomo è ancora aperta. Anzi, si stanno stringendo i tempi su due versanti: da una parte ci sono  lavori, che cominceranno a breve, dall’altra c’è la sicurezza immediata. E su questo punto in Comune hanno fatto i compiti: il diedro che incombe sulla borgata da tre giorni è monitorato h24, mentre si sta lavorando al piano d’emergenza, che prevede, in caso di minacci aincombente, l’evacuazione al di fuori del perimetri di sicurezza.
 
Restando al progetto, si va avanti, come detto. Nei prossimi giorni dovrebbero essere aperte le buste delle offerte, poi si procederà con la chiusura dell’appalto e la consegna del cantiere alla ditta. Ma questo è l’aspetto che attiene alla Provincia, firmataria del progetto e responsabile dell’intervento. Nell’attesa di vedere gli operai al lavoro, l’amministrazione moriana ha optato per un’operazione trasparenza: sul sito del Comune sono stati caricati tutti i documenti relativi a quel versante di roccia. Dalle perizie geologiche alle relazioni dei tecnici provinciali, dalle sezioni e tavole fino ai costi d’intervento.
 
Il Comune è però responsabile della sicurezza pubblica. Per questo gli sforzi, al momento, si concentrano sul piano B. Sul come garantire cioè l’incolumità dei moriani in attesa che il vallo tomo venga realizzato, posto che quella montagna resta instabile. Secondo i geologi, pericolosamente instabile. Prima di tutto è necessario capire quanto è imminente il rischio crollo.
E su questo si opera già ora: «Sul campanile di Montalbano sono stati installati i sensori per il monitoraggio della collina - spiega il sindaco Stefano Barozzi - che verficano eventuali movimenti, anche minimi, sull’asse ovest est e sulla verticale». L’obiettivo è chiaro: a meno di eventi non prevedibili (un terremoto, per esempio) la montagna non crolla senza dare prima qualche segnale. Micromovimenti, per intendersi, che anticipano il crollo.
 
Se si «fotografano» questi segnali, si può prevedere l’eventuale emergenza, e agire di conseguenza. «In questi primi tre giorni non si sono registrati movimenti. Ma con l’aiuto di vigili del fuoco e protezione civile abbiamo predisposto un piano d’emergenza, che nelle prossime ore sarà reso operativo attraverso un’ordinanza. Attraverso le simulazioni abbiamo calcolato l’area di incidenza di una possibile caduta, che significa metà di via Teatro. Per quell’area è prevista l’evacuazione. Si parla di 136 persone».  
 
Due le ipotesi: se il monitoraggio dovesse dare un’allarme immediato, se cioè la situazione dovesse precipitare e ci fosse poco tempo, allora l’evacuazione è previsto si faccia a piedi, con punto di raccolta in Cal di Ponte. Se invece dal monitoraggio uscisse un allarme a giorni o settimane, allora ogni famiglia si potrebbe muovere con mezzi propri.
La cosa importante, comunque è che quella montagna sia radiografata costantemente: «Il monitoraggo proseguirà fino ai lavori per il vallo tomo. Poi ce ne sarà un altro durante l’opera del cantiere».

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