Famiglia trentina derubata mentre dorme nel camper Persi quasi tutti i soldi, odissea il ritorno dalla Francia

La prima notte di viaggio per una famiglia lagarina che la settimana scorsa era partita alla volta della Spagna a bordo di un camper preso a noleggio si è trasformata in un vero e proprio incubo.

Un terribile sogno ambientato in Francia, in un’area di servizio ad un centinaio di chilometri da Marsiglia, dove nella notte tra giovedì e venerdì mentre dormivano nei parcheggi accanto ad un ristorante Mc Dondald’s sono stati derubati di tre borse contenenti due macchine fotografiche, chiavi ed i portafogli con contanti, carte di credito e documenti.

Quella era la prima tappa del loro itinerario nella penisola iberica, progettato e desiderato da tempo. Una notte di sonno per poi riprendere la strada l’indomani.

L’alba invece ha riservato loro una brutta sorpresa: «Mentre dormivamo - raccontano - qualche malintenzionato è riuscito ad entrare nel camper dentro il quale ci eravamo coricati la sera prima, verso le 23, avendo cura prima di chiudere tutte le porte. Al nostro risveglio però, poco dopo le 5, la porta d’ingresso del camper era aperta e le borse, custodite sotto uno dei letti preparati per la notte, erano sparite».

Ricostruendo l’accaduto, a posteriori, pare che per entrare nel camper i malviventi abbiano usato lo sportello dell’abitacolo dalla parte di guida, senza per altro lasciare segni evidenti di effrazione, mentre per dileguarsi hanno aperto da dentro la porta d’ingresso al camper.

Ma l’incubo per la famiglia lagarina non era ancora finito. «A quel punto - continuano - eravamo senza soldi, senza telefoni e senza documenti (a parte la provvidenziale fotocopia dei documenti e delle carte di credito conservata assieme ai documenti del camper, utile promemoria per chi si mette in viaggio, ndr).Dovevamo denunciare l’accaduto e chiedere aiuto alle forze di polizia francesi per poter tornare a casa».

E qui è iniziata la seconda parte dell’incubo, perché si sono sentiti esattamente così quando i vari agenti della Gendarmerie con cui hanno avuto a che fare non parlavano altro che francese.

«Ho chiesto più volte se conoscevano l’inglese, lo spagnolo o qualche parola di italiano per poter capire meglio, ma niente da fare. Parlavano solo francese».

L’ostacolo della lingua, la difficoltà a trovare la sede della Gendarmerie per via delle scarse indicazioni e la mancanza di un aiuto concreto ha messo in difficoltà la famiglia che si è trovata a dover contare gli spiccioli rimasti nel portamonete ed a calcolare quanta strada sarebbero riusciti a fare verso casa.

«Nonostante avessimo già in mano la denuncia formalizzata alla Gendarmerie, che ci ha negato ogni forma d’aiuto suggerendoci di contattare gli amici e farci spedire i soldi dall’Italia, ci dovevamo fermare ad ogni casello dell’autostrada e metterci in contatto con gli operatori attraverso le colonnine. Ogni volta spiegando di nuovo la situazione e dando i nostri dati per l’addebito della tratta».

La fine di quel terribile incubo, che si è trascinato per lunghe ore durante la giornata di venerdì, è arrivato sotto forma di una famiglia italiana che, di ritorno dal loro viaggio, li ha notati all’ultimo casello della Francia.

«Ci hanno permesso di usare il loro telefono e ci hanno generosamente prestato anche dei contanti che sono serviti per la benzina ed i pedaggi fino a casa».

Oltre alla vacanza rovinata, ora resta la paura anche di quello che avrebbe potuto accadere se si fossero svegliati quella notte durante il furto.

Da qui la raccomandazione a chi si mette in viaggio in camper: «Non fermatevi mai nelle aree di servizio in Francia, fate tappa sempre e soltanto nei campeggi».

Episodi simili, peraltro, sono stati segnalati in passato anche da camperisti in vacanza in altri Paesi, per esempio in Spagna.

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