Karim ha riaperto gli occhi Domani in campo per lui

Dopo il tuffo nelle fredde acque del Garda, dove ha rischiato di morire, ha trascorso quattro lunghissimi giorni in terapia intensiva

Quando ha riaperto gli occhi mercoledì mattina nel reparto di rianimazione dell’ospedale Santa Chiara di Trento, Karim Issaka era convinto che fosse domenica. L’ultimo ricordo fotografato dalla sua mente risaliva a sabato, quando si trovava sulla spiaggia dei Sabbioni di Riva assieme ai suoi amici. Poi il buio. Dopo il tuffo nelle fredde acque del Garda, dove ha rischiato di morire, ha trascorso quattro lunghissimi giorni in terapia intensiva con la terribile incognita, per chi gli stava accanto, che se si fosse risvegliato avrebbe potuto avere dei danni irreparabili al cervello. «È stato un mezzo miracolo» azzarda Cristiano Lorenzini, l’allenatore della squadra Juniores dell’Usd Alense con la quale il 19enne originario del Ghana ha giocato durante tutta la stagione.

«I medici qui ci hanno detto che è stranissimo vedere un recupero come questo in così poco tempo». E invece Karim è la dimostrazione che può accadere. Lo deve al suo fisico forte ed allenato ma soprattutto alla prontezza ed alla capacità di chi (il bagnino ed il volontario dei vigili del fuoco) non ha esitato a tuffarsi in acqua per recuperare il giovane già incosciente e praticargli il massaggio cardiaco. Un fattore favorevole in questo senso potrebbe essere stata proprio la temperatura delle acque del lago: se da una parte l’escursione può avergli provocato il malore che poteva essere fatale, dall’altra il freddo può aver contribuito a mantenere in vita il cervello. Quanto meno a rallentare le funzioni vitali e quindi anche l’intervallo di tempo in cui, senza ossigeno, il cervello può subire dei danni.

«Già domani (venerdì, ndr) potrebbero spostare Karim dalla rianimazione al reparto», annuncia Lorenzini. Una volta in stanza il giovane calciatore potrà ricevere le visite con più calma, anche se già ieri a piccoli gruppi le tante persone che continuavano ad arrivare in ospedale per manifestare il loro sostegno hanno potuto scambiare due parole con lui. Familiari, amici, dirigenti dell’Alense e professori del Don Milani. Un immenso abbraccio, una staffetta che ha animato il reparto in questi giorni supplendo alla lontanza dei genitori di Karim che stanno arrivando in Italia.

«La notizia che ci hanno dato ieri (mercoledì, ndr) è grandiosa. Da pelle d’ora e lacrime» commentava ieri Mauro Bandera, allenatore della prima squadra dell’Usd Alense. «Nelle ultime partite del campionato Karim ha esordito in prima squadra, che gioca nella categoria dell’eccellenza, anche se fa parte della juniores. Ha giocato perfino nel derby contro l’Us Mori. È stato preso in considerazione anche da noi e apprezzato per il suo impegno durante l’anno. E pensare che saranno solo due o tre anni che gioca a calcio, eppure in questa stagione ha fatto miglioramenti incredibili». Sul campo come in quel letto d’ospedale.

«Quando verrà dimesso organizzeremo una grande festa al campo» continua Lorenzini. «Intanto domenica prima della coppa regionale degli allievi che si svolgerà ad Ala, i giocatori indosseranno la maglietta in suo onore con la scritta “Forza Karim”».

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