L'addio a Walter Giordani

Fin dal mattino gli amici che in questi anni gli sono stati più vicino sono passati per un saluto. L'ultimo, che la vita concedeva loro di tributargli. Walter Giordani, l'ex manager con la passione per il volo, morto venerdì scorso in un incidente mentre sorvolava la Paganella, era al cimitero di San Marco, nella camera ardente prevista appunto per permettere a tutti un ultimo tributo. È iniziato così il lungo abbraccio che la Vallagarina ha voluto riservare a lui e alla sua famiglia, alla moglie Isabella e alle figlie Emanuela e Alessandra. Un abbraccio che si è allentato solo nel pomeriggio, al termine dei funerali, officiati a Villa Lagarina, il paese natale della famiglia Giordani. Pochi i fiori, così come chiesto dalla famiglia: al profumo labile dei gigli, moglie e figlie hanno preferito l'utilità feconda delle donazioni all'associazione «Oskar for Langtang». Una scelta in linea con il papà. Perché Giordani era sì il sognatore che sorvolava le nuvole, ma era anche il menager abituato a scelte pragmatiche. E aiutare una popolazione in difficoltà è una scelta che si inserisce in questo solco.


Lo sapevano anche i tanti che hanno scelto di esserci, ieri pomeriggio, alla cerimonia funebre. In silenzio, composti, i tanti mondi che Giordani aveva incrociato in questi anni erano lì, per lui, attorno a quella bara ingentilita da poche rose rosse. C'erano i familiari, naturalmente. E poi gli amici con cui condivideva quella passione, che lo portava ogni fine settimana a misurarsi con i venti, il meteo, le correnti. I soci del Volo a Vela c'erano. Lì, con la maglietta del gruppo, silenziosa testimonianza di affetto per colui che in questi anni aveva dato molto al gruppo, come ha ribadito il presidente alla fine, ricordando la figura dell'amico che non c'è più. E poi c'erano i vecchi colleghi dell'ex Asm, l'ex direttore Aldo Casonato in testa, e tutta quella squadra. E poi ancora i compagni di classe delle superiori: i «maturi» del ?64 al Buonarroti d Trento. Gente che non si era persa, nonostante la vita avesse offerto ad ognuno una strada diversa, o che avevano saputo ritrovarsi. E ieri erano lì, nella chiesa di Villa piena di gente, con il ricordo commosso dell'ex compagno.


Ma le parole più dense di emozione sono state certamente quelle delle due figlie, che hanno ricordato il papà, l'uomo che hanno conosciuto meglio di chiunque altro in questi decenni. E che hanno salutato con un «continua a volare». Loro l'hanno detto, in tanti, in quella chiesa, l'hanno pensato.

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