Folgaria, i Vicentini vogliono la funivia (coi nostri soldi)

«Era il sogno del sindaco Emilio Leoni (sindaco di Lastebasse, territorio che confina con il Trentino, ndr) e oggi, dopo una lunga attesa, i lavori per realizzare il piazzale per la funivia che collega Lastebasse e la Valle dell’Astico con l’Altopiano dei Fiorentini (proprietà del Comune di Lastebasse) sono incominciati», così esordisce un articolo pubblicato due giorni fa sul quotidiano « Alto Vicentino on Line», che prosegue: «l’area è il punto di partenza della cabinovia, sono previsti parcheggi, strutture necessarie per i servizi».

Il sindaco Leoni, che abbiamo raggiunto telefonicamente, però smentisce categoricamente: «Il collegamento con il nostro territorio dei Fiorentini è in programma ma non abbiamo ancora fatto nulla. Ci vogliono le risorse necessarie», ci dice.
Da tempo si è progettato di collegare l’alta Valdastico con il carosello sciistico di Folgaria, che si estende fino sulle proprietà venete di Lastebasse in zona Coston. La richiesta di inserire quest’opera nel carniere degli ex fondi Odi è stata presentata, ma è posizionata in seconda fascia. Lo sviluppo sciistico di Folgaria già da dieci anni si propaga in terra veneta, è l’altopiano dei Fiorentini è direttamente collegato con quello folgaretano. Balza alla memoria la causa «Lastarolla»(diatriba secolare tra Folgaria e Lastebasse per la designazione dei confini su territori contesi), conclusasi solo qualche anno fa e che ha visto direttamente coinvolte la Provincia di Trento e la Regione Veneto. Nell’area dei Fiorentini, compresa la Val delle Lanze, esiste un comprensorio sciistico, una seggiovia ad agganciamento automatico (Val delle Lanze-Costa d’Agra), uno skilift a Fiorentini, una seggiovia , denominata «Tre Sassi» che sale fino al vertice alto del Coston (Dos del Gal) ed una seggiovia che collega il monte Coston con la strada che scorre in basso a Fiorentini. A pochi chilometri si distende Lastebasse, e la Valdastico territorio veneto.

Un collegamento funiviario tra Lastebasse e Fiorentini potrebbe intercettare parte del traffico che sale lungo la Valdastico per raggiungere gli Altipiani Cimbri. «Per il sindaco Leoni la funivia di collegamento rappresenta la soluzione ideale per creare un sistema di economia integrata che possa contare sull’industria dell’alto vicentino e sul possibile rilancio turistico dell’area, rivalutando il bellissimo altopiano dei Fiorentini», scrive il giornale Alto Vicentino. In ballo ci sono i fondi ex Odi, ovvero quelli dei Comuni limitrofi, che prevedono che il Trentino (così anche per l’Alto Adige) investa in opere 40 milioni annui nei Comuni limitrofi. Ma il dibattito è più che mai aperto: spesso i fondi sono stati utilizzati in maniera unilaterale, tanto che l’ex sindaco di Lavarone, Mauro Lanzini, aveva protestato su come questi mezzi finanziari venivano distribuiti e su come tali investimenti non portassero nessun beneficio ai comuni limitrofi del Trentino.

Recentemente si è alzata anche la voce del presidente dello Ski Center Lavarone, Flavio Bertoldi, che ha criticato alcuni finanziamenti ex Odi. «Certi investimenti sono direttamente concorrenziali», aveva detto Lanzini. Affermazioni condivise anche dal sindaco di Lavarone, Isacco Corradi. Si pensi al comprensorio sciistico delle Melette in Asiago/Gallio, distante dai confini dove attraverso i fondi ex Odi sono stati investiti ben 8 milioni di euro trentini per rilanciare un polo invernale concorrenziale con il carosello di Vezzena e Lavarone. Si pensi alla strada che porta a Cima Larici, dove si prevedono investimenti in impianti a fune.

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