Viabilità / Città

Le giostre all'area Zuffo: 500 posti auto in meno, ed i gestori si sentono «fuori città»

Dal 26 febbraio, metà del piazzale è occupato dal luna park. Ma i gestori temono un calo di pubblico: troppo fuori dal centro storico. I divieti di sosta con rimozione hanno validità fino alle ore 24 del 19 marzo

TRENTO. Da oggi, 26 febbraio, fino a martedì 19 marzo, il piazzale ex Zuffo verrà in gran parte occupato dal luna park per la festività di San Giuseppe che è stato spostato dalla sua collocazione originaria di piazzale Sanseverino a seguito dell’indisponibilità del parcheggio ex Sit chiuso per la realizzazione del nuovo Hub di interscambio della mobilità.

Le attrazioni del luna park occuperanno parte del piazzale principale del parcheggio ex Zuffo: rimarranno disponibili i parcheggi vicini al viadotto della Statale 45 bis e quelli a nord, a fianco del casello dell’autostrada A22. Ma almeno 500 posti auto non sono disponibili.

I divieti di sosta con rimozione hanno validità a partire dalle ore 6 del 26 febbraio fino alle ore 24 del 19 marzo.

Le giostre spostate all'area Zuffo: 500 posti auto in meno

Da oggi, 26 febbraio, fino a martedì 19 marzo, il piazzale ex Zuffo verrà in gran parte occupato dal luna park per la festività di San Giuseppe che è stato spostato dalla sua collocazione originaria di piazzale Sanseverino a seguito dell’indisponibilità del parcheggio ex Sit chiuso per la realizzazione del nuovo Hub di interscambio della mobilità.

Il parco divertimenti, dopo l’installazione delle attrazioni, sarà in funzione da venerdì pomeriggio 1° marzo a domenica 17 marzo 2024 con il seguente orario: feriale 14.30-22; festivo e prefestivo 10 - 23.

Tutto bene? A parte i disagi dei pendolari, che perdono gran parte degli stalli, anche i gestori delle attrazioni hanno dubbi: il luna park all’area Zuffo, dicono, non è come quello di piazzale Sanseverino, ma è di fatto «fuori città». O almeno, fuori dal centro storico.

«Faremo più pubblicità, e cercheremo di portare qui più pubblico possibile – ci dicono – ma certo è una soluzione che ci penalizza».

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