Lutto / Città

Dolore per la morte improvvisa dell'edicolante Vanessa Fantazzini di via Grazioli

Da sempre conviveva con la rarissima sindrome di Kabuki, una malattia che l’aveva resa invalida all’85 per cento. Ma lei era sempre al banco, e la conoscevano in tantissimi

TRENTO. Ci ha lasciati una ragazza speciale. In tantissimi sensi: per il suo sorriso, la sua allegria, il suo saper essere empatica. Una ragazza amata dalla sua famiglia e dai suoi amici, molto conosciuta in città, soprattutto per il suo lavoro nell'edicola di via Grazioli. Ma speciale anche per essere affetta dalla sindrome di Kabuki, una malattia rarissima che le è stata diagnosticata quando aveva un anno e che la porta ad avere un'invalidità dell'85%.

Il sorriso di Vanessa Fantazzini mancherà a tutti: la ventisettenne si è spenta venerdì scorso, improvvisamente, per un arresto cardiaco. I soccorritori ci hanno provato in ogni modo, hanno lottato, ma per lei non c'è stato nulla da fare. Questa mattina è previsto l'ultimo saluto, nella Sala pubblica presso il Tempo crematorio del cimitero di Trento, alle 9. La storia di Vanessa, che avevamo raccontato qualche anno fa sul giornale, è quella di una ragazza che ha saputo prendersi i propri spazi, con i sacrifici prima e la rivincita poi. Una ragazza che ha studiato e che ha trovato un lavoro a stretto contatto con le persone.

Racconta papà Stefano: «Lei era una ragazza solare e sempre positiva, che portava allegria. E aveva la capacità di entrare in sintonia con le persone, si ricordava di tutto. Bastava che qualche cliente dell'edicola le raccontasse qualcosa e lei, anche a distanza di tempo, se ne ricordava. Così riusciva ad entrare nelle vite degli altri, che si confidavano con lei. E Vanessa si preoccupava sempre per gli altri».

Stefano Fantazzini ricorda la tragica giornata di venerdì scorso: «È stato tutto improvviso. Vanessa aveva un po' di tosse e qualche sintomo influenzale da qualche giorno, ma nulla di particolare. Aveva anche fatto una visita con il medico ed era tutto regolare. Poi quell'attacco cardiaco. Sono intervenuti subito per rianimarla, ma non c'è stato nulla da fare. Ci è sembrato doveroso, anche sul necrologio, ringraziare il personale sanitario, soccorritori e pronto soccorso: sono stati veloci, cordiali, presenti ed empatici. Purtroppo però non c'è stato nulla da fare per lei».

Come detto Vanessa mancherà a tante persone, come dimostrano anche gli attestati di affetto arrivati alla famiglia in questi giorni difficili. L'edicola di via Grazioli anche oggi sarà ovviamente chiusa per lutto e riaprirà domani. E lassù ci sarà una stella più luminosa delle altre a guardare papà Stefano, mamma Luisa e la sorella Ginevra.

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