Trento / Viabilità

Rebus tangenziale, rinviati i lavori al viadotto San Nicolò: progetto da rifare. E si attende anche il cantiere al cavalcavia di Ravina

Slitta l'opera in programma nel tratto tra le uscite 3 e 6: la Provincia ha risolto il contratto e ora è al lavoro sul nuovo piano, perché serve una ristrutturazione più generale. Piazza Dante prevede che l'intervento possa cominciare solo nel 2025

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di Domenico Sartori

TRENTO. Stop. Per ora, il viadotto-ponte di San Nicolò non si tocca, resta così com'è. Ammalorato. I lavori di manutenzione straordinaria erano già stati appaltati, ma la Provincia committente (Servizio opere stradali e ferroviarie) ha deciso di procedere con la risoluzione del contratto.

Il ponte attraversa il fiume Adige e via Roberto San Severino poco a nord dell’abitato di Ravina. Siamo nel tratto della statale fra l’uscita 3 e la 6, non lontano dal ponte e dal cavalcavia di Ravina.

Tutto da rifare, quindi. Cos'è successo? Un passo indietro. La necessità di intervenire per la messa in sicurezza del viadotto sulla tangenziale, sollecitato ogni giorno da migliaia di veicoli leggeri e pesanti, era nota da tempo. Ad esempio, nel settembre 2017 un cittadino, fortemente preoccupato, aveva segnalato al Comune e anche al giornale l'Adige il crollo dei pannelli di rivestimento in cemento, pericolosamente finiti a pochi metri dalla pista ciclopedonale in destra Adige.

Lo squarcio lasciato era evidentissimo. Ma dalla Provincia (Servizio gestione strade) rassicurarono: «Situazione sotto controllo, c'è già una squadra pronta ad intervenire per il monitoraggio con una piattaforma area». Evidente, comunque, che era il caso di darsi una mossa.

Nell'ottobre 2018, viene affidata all'ingegner Marco Cavalieri la redazione del progetto esecutivo dei lavori di sistemazione del ponte, con la previsione in un intervento di manutenzione straordinaria. Tra le lavorazioni da fare anche «la rimozione di alcune velette in calcestruzzo pericolanti e la sistemazione di porzioni di calcestruzzo e barre di armatura ammalorate solo in limitate zone del ponte». Spesa prevista: 545 mila euro. A fine luglio 2019, i lavori vengono aggiudicati all'impresa Mosca Costruzioni snc di Mosca Geom. Daniele (ribasso del 5,36% sull'importo dell'importo di 433.940,83 euro a base di gara).

A metà dicembre 2021, la stipula del contratto, per un importo di 503 mila euro (Iva compresa). Il 14 febbraio 2022, la consegna dei lavori. Il giorno dopo, il 15, la sorpresa: il responsabile del procedimento ordina al direttore lavori di sospenderli. Motivo: «le rimozioni delle velette in calcestruzzo interferivano con le lavorazioni oggetto di contratto».

Qualcosa non ha funzionato. Per il responsabile del procedimento, «la stazione appaltante (la Provincia, ndr) avrebbe dovuto approfondire la necessità di apportare variazioni all'esecuzione del progetto sul fronte della "solidarizzazione dell'impalcato per realizzare la catena cinematica..." pensando di eseguire "i collegamenti di continuità a livello di soletta anziché a livello di anima delle travi principali esistenti (come previsto in progetto)"».

La sospensione dei lavori è stata accolta dalla ditta. Per altro, il cantiere vero e proprio, con occupazione spazi, non era ancora stato allestito. In seguito a sopralluoghi, è inoltre «emerso uno stato di conservazione ulteriormente peggiorato rispetto al momento progettuale».

Da qui la scelta di rivedere tutto e rifare ex novo il progetto, puntando ad una «ristrutturazione più generale dell'opera d'arte prospettando anche un adeguamento sismico», come annota il dirigente del Servizio opere stradali, ingegner Carlo Benigni, che nei giorni scorsi ha formalizzato la risoluzione del contratto con la "Mosca Costruzioni".

Nel frattempo, il Servizio gestione strade ha provveduto in autonomia allo smontaggio delle velette pericolanti.

Ed ora che succede? Tempi più lunghi e costi aumentati, è scontato. «Pensiamo di predisporre il nuovo progetto nel 2024 e di eseguire i lavori nel 2025, è previsto anche un incremento dei costi» spiega Benigni, che ricorda che l'intervento di messa in sicurezza del viadotto dovrà tenere conto delle altre opere previste lungo la tangenziale, come il nuovo ponte di Ravina, la eliminazione del cavalcavia e il nuovo raccordo con l'area del futuro ospedale. Do. S.

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