Ambiente / Allarme

Incendio alla discarica di Ischia Podetti, ancora niente dati sulla diossina: a fuoco materiale che non doveva essere lì, esplose batterie elettriche

La Procura attende i risultati dei rilievi dell’Appa, sulle conseguenze indaga anche l’Azienda Sanitaria e l’investigazione è affidata ai Carabinieri del Noe. Intanto si raccomanda di lavare frutta e verdura della zona nord

TRENTO. I dati sulla diossina sprigionata nell’aria non sono ancora disponibili, ma la pioggia di venerdì sera non può che aver migliorato la situazione. Dopo l’incendio di mercoledì, vale sempre e per tutti la raccomandazione di lavare bene i prodotti dell’orto, in attesa dell’esito delle analisi sui prelievi effettuati sui terreni e su frutta e verdura nella zona più a rischio (a nord della discarica, Zambana, Lavis) e nell’area teoricamente meno esposta ai fumi del rogo (a sud, Romagnano).

Doveva arrivare oggi in Procura la relazione dell’Appa, l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, con i valori della diossina registrati nel capoluogo all’indomani dell’incendio.

È attesa anche una valutazione dell’Azienda sanitaria provinciale in merito.

Sull’accaduto indagano i carabinieri del Noe, il nucleo operativo ecologico, che hanno messo i sigilli all’area: il deposito nord della discarica di Ischia Podetti, dove erano stoccate 560 tonnellate di rifiuti ingombranti, è stato posto sotto sequestro.

La procura di Trento ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per incendio colposo e per getto pericoloso di cose. A innescare il rogo potrebbe essere stato lo scoppio di alcune batterie che non dovevano esserci in quel settore della discarica. Il forte vento ha poi fatto il resto, alimentando le fiamme. Per spegnere il rogo e mettere in sicurezza il deposito era stato necessario il lavoro di un’ottantina di vigili del fuoco tra permanenti di Trento e volontari, dal tardo pomeriggio di mercoledì fino all’una di notte.

E sono stati i vigili del fuoco permanenti di Trento che ieri pomeriggio sono tornati fra i rifiuti sotto sequestro. C’erano infatti della “fumarole” che hanno richiesto un intervento ulteriore di un paio di ore. Un paio di ore nelle quali la zona interessata dall’incendio di mercoledì è stata nuovamente bagnata con l’acqua.

E da giovedì si spera in un abbondante precipitazione di pioggia.

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