Trento / Opere pubbliche

Piazza Centa, il «cantiere bloccato» riparte a fine mese (speriamo): parcheggio pronto l’anno prossimo

Scavando per il pertinenziale, si sono trovati 3.500 metri cubi dfi terreni inquinati: troppo cara la bonifica, ma si è trovata la soluzione, riempiranno un vallo tomo a Ischia Podetti

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VIDEO Perché i lavori sono fermi da un anno

di Franco Gottardi

TRENTO. Riprenderanno a brevissimo, entro il mese di giugno, i lavori di scavo per la realizzazione di un parcheggio pertinenziale in piazza Centa.

Aperto ai primi di febbraio dell’anno scorso il cantiere era stato bloccato poche settimane più tardi, il 27 febbraio. Colpa delle sostanze inquinanti trovate nel terreno, che impedivano di smaltirlo in una normale discarica di inerti. 

Spostare quei 3.500 metri cubi in una discarica speciale però rischiava di far esplodere i costi e di rendere finanziariamente insostenibile per i soci della Cooperativa “Parcheggio San Martino-Centa” la realizzazione dei 44 box interrati. Con l’aiuto di Comune e Provincia si è perciò provato a percorrere una strada alternativa, utilizzare cioè quel materiale per realizzare un vallo paramassi all’interno della discarica di Ischia Podetti.

Un’idea condivisa ma che per percorrere tutto l’iter burocratico e autorizzativo ha impiegato più di un anno. Ora comunque dovremmo esserci, per la gioia dei soci della cooperativa ma anche di tutto il quartiere di San Martino, privato della sua oasi verde per molti mesi e che ora vede finalmente la possibilità di riconquistarla.

L’idea di realizzare un parcheggio pertinenziale sotto il parco, proprio accanto alla caserma dei vigili del fuoco, era stata lanciata qualche anno fa dall’ingegner Enzo Cattani e aveva raccolto l’interesse dei residenti della zona. Il progetto prevede di realizzare sottoterra una struttura a L con ingresso da via Vannetti e 44 box. Sopra verrà poi ripristinata l’area giochi per i bambini e lo spazio verde.

Assegnati alla Tony Costruzioni srl di Trento i lavori di scavo avevano immediatamente messo in luce i resti di una piscina di epoca austroungarica; era una vasca costruita nel 1870 per insegnare a nuotare ai militari costruita accanto al vecchio letto dell’Adige, da poco spostato. La piscina era stata abbandonata nel 1915 e poi riempita con il materiale proveniente dal vicino cantiere dell’edificio Dori, realizzato proprio in quel periodo dove oggi sorge la caserma dei vigili.

Durante lo scavo i resti della piscina erano stati segnalati alla Soprintendenza per i beni archeologici, ma non era stata quella la ragione dello stop al cantiere; per la Soprintendenza era ed è sufficiente ricordare quella presenza fotografando dall’alto i resti e magari tenendo qualche pezzo di ceramica rinvenuto ma a fermare i lavori sono state le analisi del terreno di riempimento che avevano dato concentrazioni di solfati, probabilmente resti di intonaco, superiori ai limiti di legge.

Da qui lo stop e la necessità di trovare una soluzione per lo smaltimento. Trovare la quadra non è stato facile ma la natura delle sostanze inquinanti hanno permesso all’ente pubblico di dare una mano alla cooperativa. In sostanza si è deciso di delimitare uno spazio all’interno della discarica di Ischia Podetti classificandolo come discarica speciale adatta ad accogliere quel tipo di materiale.

Il terreno verrà poi utilizzato per realizzare il vallo di protezione alle platee provvisorie che l’Adep, l’Agenzia per la depurazione, ha deciso di predisporre entro la fine dell’anno per far fronte all’emergenza rifiuti e accogliere l’immondizia accumulata in attesa che sia pronto l’ultimo catino di accumulo, non prima dell’anno prossimo.

Per spostare i 3.500 metri cubi dalla vecchia piscina in piazza Centa alla discarica è stato necessario ottenere le autorizzazioni dell’Agenzia per l’ambiente e anche della Bioman, l’azienda che ha in gestione Ischia Podetti. Un iter particolarmente lungo e complesso che ora è finalmente concluso. Dal momento della ripresa dei lavori il parcheggio pertinenziale dovrebbe essere pronto nel giro di qualche mese, verso l’inizio del 2023.

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