Persone / Il caso

Alberto Pattini: “ho un brutto tumore, ma combatto, sempre avanti!”

Il farmacista trentino, anima del Patt e per decenni consigliere comunale, lo annuncia sui social, ma ammonisce: «non voglio leggere “mi dispiace” nei vostri commenti»

TRENTO. Lo scrive lui stesso, in un “post” di Facebook, dando un annuncio di battaglia in corso: Alberto Pattini sta combattendo contro un brutto tumore, ma nel dirlo ricorda a tutti che si va “sempre avanti!”

Scrive il noto farmacista di Trento, per decenni colonna del Patt e per molte legislature consigliere comunale: “Ci vuole coraggio, determinazione nel reagire, voglia di vivere e speranza da vendere quando la biopsia diagnostica un tumore maligno al bronco sx, chiamato Carcinoide atipico, con interessamento anche dei linfonodi toracici.

E' un tumore neuro-endocrino molto raro (sei casi su 100.000), per il momento non operabile; ieri dopo 45 giorni di esami diagnostici al reparto di pneumologia di Arco ed un consulto all'istituto europeo oncologico di Milano (in Italia ci sono solo due centri specialisti in tumori neuro-endocrini) ho iniziato finalmente la terapia del primo ciclo con un analogo della Somatostatina a lento rilascio presso il centro oncologico di Trento.

Il tumore non è un tabu' da nascondere in quanto si può conviverci ed aumentare di molto la sopravvivenza e la qualita' della vita.

La mia tesi di laurea tanti anni fa è stata sul farmaco antitumorale Bleomicina ed ora mi trovo a constatare con mano la malattia.

Gli effetti collaterali della terapia si sono gia' manifestati, ma voglio reagire con forza "come se non ci fosse" e continuare ad amare la natura e la bellezza del Trentino che mi ha dato tante emozioni.

Il messaggio che vorrei trasmettere a chi si trova nella stessa condizione è quello di combattere con tutte le forze questa malattia del secolo che anno dopo anno aumenta sempre di più.

Non vorrei leggere commenti "mi dispiace" ma l'impegno di tutti insieme, nel proprio piccolo, per far aumentare la ricerca scientifica pubblica in Italia, perché si può sconfiggere.

Un abbraccio e sempre avanti”.

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