Picchia la moglie incinta davanti ai figli piccoli Arrestato un 25enne

di Marica Viganò

Per l’ennesima volta ha alzato le mani contro la moglie, in attesa di un bimbo. L’ha fatto davanti ai figli piccoli. Un 25enne italiano è stato arrestato dai carabinieri per maltrattamenti in famiglia, poche ore prima dell’entrata in vigore della legge 69 denominata “Codice rosso”, che prevede indagini più veloci per i reati di maltrattamento, stalking, violenza sessuale, con provvedimenti più celeri e pene severe. 

Sono state le lacrime della donna, scappata dall’appartamento mercoledì mattina, a spingere i vicini ad intervenire chiamando subito i carabinieri.

La vittima, che già in passato ha presentato denuncia contro il marito pur rimanendo a vivere con lui, è stata vista uscire di casa piangendo, esausta a causa della violenza, impaurita: la situazione di forte stress a cui il marito la sottopone con i ripetuti maltrattamenti potrebbe causare problemi di salute a lei e al bimbo che porta in grembo. Ci sono poi i figli piccoli da tutelare.

Quando la pattuglia del radiomobile di Trento è arrivata nell’abitazione, nella zona sud del capoluogo, la donna aveva già fatto rientro. È stata sentita dai carabinieri, a cui la situazione familiare era già nota per le numerose segnalazioni di maltrattamenti del passato. Poco dopo, a casa è tornato anche il marito, che pure si era allontanato dopo la lite. Il giovane è stato fermato dai carabinieri e portato in caserma. Data la flagranza del reato, è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e accompagnato in carcere. Ha tentato la fuga, ma è stato bloccato e subito condotto a Spini. 

Il reato di maltrattamenti in famiglia rientra nelle tipologie previste dal “Codice rosso”, la legge 69 del 25 luglio 2019 in vigore da oggi, che introduce modifiche al codice penale ed al codice di procedura penale riguardo alla tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. In pratica, a fronte di una situazione di maltrattamenti o della segnalazione per stalking, violenza sessuale o per divulgazione di immagini hot, è prevista un’accelerazione per l’avvio del procedimento, con indagini più veloci, una maggiore garanzia di protezione per la vittima e pene più severe, aumentate fino alla metà se la violenza è avvenuta davanti ad un minore o ad una donna incinta, come è accaduto mercoledì a Trento sud. Nell’iter del “Codice rosso”, insomma, non sono tollerati ritardi. 

Tra le novità c’è l’introduzione dei reati di “revenge porn” (ossia la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti) e di sfregio al viso. Viene punito chi induce una persona a sposarsi con violenza, minaccia o approfittando di inferiorità psico-fisica, per evitare nozze forzate o con spose bambine. È inoltre previsto il braccialetto elettronico per lo stalker che viene colpito da divieto di avvicinamento. 

Dal giorno dell’approvazione in Senato del “Codice rosso”, lo scorso 17 luglio, è già il secondo arresto per maltrattamenti disposto con la massima celerità dalla Procura di Trento. Il primo ha riguardato un ventinovenne tunisino che nei due anni di convivenza aveva più volte affrontato la fidanzata con modi aggressivi, arrivando a picchiarla se non eseguiva i suoi “ordini”. La giovane, in base a quanto ricostruito dagli investigatori, era trattata dal tunisino come una schiava.

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