Orrido, la natura sposa il teatro Ponte Alto, doppio spettacolo

di Elena Nicolussi Giacomaz

Si preannuncia un'estate ricca di eventi per gli amanti degli scenari incontaminati in Trentino.

Da un lato un canyon - quello dell'Orrido di Ponte Alto - scavato dalle acque tumultuose del torrente Fersina, e dall'altro il paesaggio lunare delle Canope del Monte Calisio, miniera d'argento scavata a mano quasi mille anni fa.

Entrambi accessibili al pubblico grazie alle attività promosse dall'Ecomuseo Argentario, istituzione trentina che si occupa di tutela e valorizzazione del patrimonio storico-culturale e naturalistico in prossimità dell'Altipiano del Monte Calisio.

Di questo si è parlato ieri mattina presso la Sala Consiglio dell'Apt Trento, Monte Bondone, Valle Laghi. Alla presenza, tra gli altri, del presidente dell'Ecomuseo Ivan Pintarelli e della direttrice dell'Azienda per il Turismo del capoluogo Elda Verones, che ha evidenziato l'importanza del lavoro di recupero ambientale e geologico svolto dall'Ecomuseo negli ultimi anni.

Pintarelli ha definito l'Ecomuseo un «punto di riferimento per nuove forme di turismo culturale esperienziale e sostenibile», riassumibile in un dato tra tutti: le 25mila presenze registrate dalle cascate dell'Orrido dall'apertura di agosto 2017 ad oggi. «Il sito, per questa estate 2019, sarà aperto tutti i sabati e le domeniche con visite guidate con cadenza oraria dalle 10 alle 18, senza prenotazione» ha ricordato. Ma l'estate a picco sul Fersina non finisce qui, e l'Ecomuseo ha scelto di coinvolgere anche la

Compagnia teatrale La Burrasca, che darà vita, proprio nel canyon, a spettacoli e performance in perfetta commistione tra arte e natura selvaggia. «Questi luoghi sono dei teatri all'aria aperta - hanno spiegato Maria Vittoria Barella e Renato Barella della Burrasca -, e quella dell'Orrido è una scenografia talmente forte che abbiamo pensato di raccontare la storia della cascata attraverso dei viaggi dal richiamo magico».

Si comincia l'8 e 9 giugno con «La Cacciatrice, il Vescovo e l'Ingegnere», visita teatralizzata in 3 repliche giornaliere, per poi proseguire l'8 settembre con «Chiamata alle arti!» e chiudere il 31 ottobre con «Racconti dell'Orrido», rappresentazione che darà spazio al lato più «oscuro» e leggendario di questo luogo.

Altra novità del 2019 la riapertura delle miniere d'argento medievali delle Canope, scavate e mano 1000 anni fa dai Canòpi, professionisti di origine germanica chiamati dal principe vescovo di Trento, e poi abbandonate nel ?400 con la scoperta dell'esplosivo. «I visitatori - ha proseguito Ivan Pintarelli - potranno immergersi in una vera visita speleologica alla scoperta di questo mondo buio e labirintico, equipaggiati con caschetto e torcia, ed accompagnati da una guida esperta».

Le visite, con prenotazione obbligatoria, si terranno il 29 giugno, 13 luglio, 8 agosto (serale), 17 e 31 agosto. E un sogno per il futuro? «Presso la stretta di Cantanghel speriamo di proporre una passeggiata di river trekking lungo questo tratto di torrente. Oltre al sogno, che resta, del canyoning», conclude Pintarelli.

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