L'intuizione di Dario Maestranzi: «Candriai? Una mecca del rugby»

Il rugby italiano ha messo gli occhi sul campo da calcio di Candriai ancor prima che venga sistemato e tante altre squadre, anche di calcio e football americano, potrebbero scegliere la località bondonera per il loro allenamenti estivi in quota.
Dario Maestranzi, consigliere comunale delegato al rilancio del Monte Bondone, svela alcuni retroscena a supporto della sua convinta adesione al progetto di realizzare a Candriai un campo da gioco degno di questo nome, progetto messo in congelatore dalla giunta comunale dopo le bocciature delle due circoscrizioni di riferimento, Bondone e Sardagna, e la raccolta di firme con centinaia di adesioni che bollano come inutile l'investimento. 

«In primavera - racconta il consigliere del Patt - ho richiesto un incontro alla federazione italiana Rugby, al Rugby Trento e alla squadra di football americano di Trento. L'entusiasmo creatosi per la prospettiva di un campo polivalente dedicato anche a queste discipline ha generato una collaborazione continuativa sfociata con contatti con le massime espressioni agonistiche del mondo del rugby. Trenta giorni fa abbiamo ricevuto (nero su bianco) una richiesta di utilizzo del campo di una delle piu forti squadre di Rugby d'Italia, le Zebre di Parma. I dirigenti aggiungono anche che vi sono ottime possibilita' di poter ospitare nel 2019 la nazionale in preparazione per i mondiali del Giappone e questo perché le Zebre di Parma sono di proprietà della Federazione italiana rugby, soggetto che gestisce anche ovviamente la nazionale maggiore.» 

Maestranzi fa presente come gran parte delle richieste degli operatori siano orientate a creare le condizioni per una destagionalizzazione delle presenze sul Bondone e la sistemazione del campo di Candriai andrebbe decisamente in questa direzione. Segnala come il campo da calcio non sia un'invenzione balzana ma sia già esistente anche se ormai in stato di abbandono: «Sistemarlo - commenta il consigliere delegato - non puo' essere di certo considerata un'opera impattante sotto il profilo ambientale e Trentino Marketing ci ha confermato quanto da noi ipotizzato: la richiesta da parte di squadre professionistiche di campi in erba naturale e di servizi ricettivi adiacenti è molto alta». Il target di Candriai non sarebbe certo quello dei grandi club ma si punterebbe ad ospitare squadre che militano in campionati inferiori, squadre di calcio femminile, campus e colonie per bambini. 

Il consigliere fa inoltre presente come la struttura, che rimarrebbe aperta al pubblico nelle ore in cui non viene utilizzata dai team, farebbe comodo anche alla squadra di Sardagna che dopo 45 anni di attività non ha ancora un campo regolare. «Coinvolgere almeno una società del territorio nella gestione (il campo è a disposizione anche della squadra di Sopramonte ovviamente) porterebbe molteplici vantaggi: aumenterebbe l'utilizzo del campo durante l' anno e ci aiuterebbe nella sua gestione» afferma ancora Maestranzi. Che segnala anche come il campo farebbe comodo alla cooperativa che gestisce la colonia destinata a vacanze e camp per ragazzi. 

«Credo - chiosa il consigliere - sia una vera occasione per il Monte Bondone, però ci è stato chiesto di ragionarci su ancora e lo facciamo. Sono certo che troveremo un progetto che rassicuri tutti e che arricchisca il Monte Bondone, la nostra montagna».

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