Tante promesse ma nessun passo concreto Piazza della Mostra abbandonata a se stessa

di Nicola Maschio

Erano previsti interventi per renderla nuovamente una delle piazze più belle di Trento.

Erano stati realizzati progetti, stanziati fondi, sembrava che davvero si potesse fare qualcosa per rendere piazza della Mostra nuovamente viva e vivibile.

Ed invece, a distanza di due anni dalle dichiarazioni dell’amministrazione comunale, quelli che sembravano impegni concreti per riorganizzare la piazza sono ormai passati in secondo piano, se non dimenticati del tutto.

Questa la motivazione che ha spinto gli esercenti della zona antistante al Castello del Buonconsiglio a chiudere, uno dopo l’altro.

Dal bar «Clesio» al «Cafè de la Paix», dal gommista (chiusura prevista per la fine dell’anno) alla libreria «Einaudi». Scappare per cercare sistemazione altrove sembra essere l’unica speranza per rigenerare il giro di affari andato ormai perso.

«Turisti ormai ne passano davvero pochi, cittadini trentini ancor meno - spiega il gestore della libreria Einaudi, Mauro Campadelli, uno dei pochi rimasti in piazza - Piano piano ogni esercente di questa zona sta alzando bandiera bianca. Appena possibile, anch’io mi trasferirò in qualche zona dove sarà possibile sfruttare il movimento della clientela. La nostra realtà è stata abbandonata a sé stessa» (foto di Alessio Coser).

[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"1612446","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"1417","width":"2129"}}]]

Un grande problema, stando ai pochi titolari dei negozi rimasti, sembra essere il parcheggio che occupa la piazza, il quale dovrebbe essere ridotto ed in più necessiterebbe di precise indicazioni sulla zona a traffico limitato poste sugli appositi cartelli dato che, in molti casi, i turisti stranieri non comprendono le norme (scritte solo in lingua italiana).

Ma la problematica principale riguarda l’insicurezza percepita dai gestori. Un numero sfortunatamente sempre maggiore di vagabondi e tossicodipendenti popola senza sosta le zone più nascoste della piazza, una situazione che inevitabilmente si accosta a tentativi di furti e violenze varie, tra vetrate spaccate e «bisogni» fatti un po’ dappertutto.

In generale dunque, lo scenario descritto da chi vive quotidianamente la piazza è decisamente preoccupante. Tuttavia, il 30 marzo 2015 gli operatori del luogo, in una nota indirizzata all’amministrazione comunale dopo un incontro con il sindaco Andreatta, scrissero: «Siamo soddisfatti di aver trovato l’Amministrazione consapevole dello stato di degrado e di abbandono in cui versa la Piazza e siamo lieti di aver constatato che c’è la volontà di migliorarne l’aspetto e l’organizzazione».

[[{"type":"media","view_mode":"media_preview","fid":"1612476","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"180","width":"180"}}]]  [[{"type":"media","view_mode":"media_preview","fid":"1612451","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"180","width":"180"}}]]  [[{"type":"media","view_mode":"media_preview","fid":"1612461","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"180","width":"180"}}]]

A firmare il documento furono Vito Caco (Bar Clesio), Mauro Campadelli (Libreria Einaudi), Giovanni Curia (Sala Bingo Trento), Stefano Fugatti (Centro Gomma), Emanuele Mattivi (Noi snc, negozio di ortofrutta), Amedeo Meyredi (Ristorante «Alla Mostra»), Marco Rosa (Studio dentistico) e Matteo Valentini (Coltelleria San Marco), a dimostrazione di un quartiere unito nelle perplessità.

Di contro, lo stesso sindaco rispose esattamente un mese dopo, il 30 aprile 2015, dichiarando: «Alcuni elementi sono senza dubbio fin d’ora condivisibili: la riqualificazione urbana degli spazi in un’ottica attenta al turista, l’attenzione alle aree verdi, la realizzazione di un’area pedonale sul lato ovest ed anche la definizione di un accordo con Autosilo per riservare un dato quantitativo di posti auto a tariffa agevolata, a compensazione della riduzione di stalli. Sarà nostra cura attivare un nuovo contatto a breve per fissare un incontro nel quale confrontarci su una ipotesi operativa da mettere in progetto già in autunno. Nessuna decisione sarà assunta senza prima averne condiviso i contenuti».

Inevitabilmente, dopo due anni in cui nulla è ancora cambiato, la situazione di disagio per i gestori della piazza ha raggiunto il limite.

«Sarebbe davvero bastato poco per salvare questa piazza - conclude Mauro Campadelli con grande rammarico. -. Ormai è abbandonata a sé stessa ed io, per la maggior parte del tempo, ho anche paura delle persone che la popolano. Davanti ad un emblema di Trento come il Castello del Buonconsiglio ci troviamo dinnanzi ad una situazione di degrado davvero preoccupante ed un parcheggio che, per quanto sia comodo per i residenti, dovrebbe essere organizzato in modo diverso. Fuggire da qui è l’unica soluzione. L’amministrazione comunale ci ha dimenticati, l’assessore Italo Gilmozzi sembrava essersi fatto carico, come il sindaco, di questo problema, salvo poi mettere tutto da parte con il passare del tempo ed abbandonare ogni idea. Adesso basta, ci abbiamo rinunciato».

Anche Vito Caco, ex gestore del Bar Clesio, sottolinea questi grandi problemi.

«Lo dico senza giri di parole, se questa piazza fosse stata gestita dall’amministrazione bolzanina sarebbe divenuta una delle più belle in assoluto - spiega - Strutture abbandonate e degrado senza misure. C’è un limite che ad oggi è stato ampiamente superato».

[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"1612456","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"2129","width":"1417"}}]]

Salva

comments powered by Disqus