In bici fra Trento e la Valsugana Quella mulattiera ancora off-limits

Nell'attesa, ormai ultradecennale che si realizzi il collegamento ciclabile fra Trento e Pergine, le autorità competenti, in primis la Provincia, hanno fin qui tralasciato ogni ipotesi di soluzione transitoria attraverso l'utilizzo delle stradine esistenti sulla collina della città, attorno a Civezzano e poi lungo il Fersina.

Ma negli uffici preposti ci si ostina da anni anche a non realizzare piccoli interventi, quasi banali, che potrebbero quantomeno offire un'alternativa a una parte degli utenti locali e dei cicloturisti in cerca di tracciati possibilmente separati dalle strade utilizzate dal traffico a motore.

Un caso emblematico è la mulattiera che dalle cave di pila a Villamontagna scende al forte di Civezzano: sarebbe un interessante collegamento almeno per chi utilizza la mtb o comunque una bici con rapporti da montagna, peccato che un centinaio di metri circa della stradina siano completamente dissestati a causa di massi e sassi che rendono il fondo pericoloso costringendo in sostanza a scendere dalla bicicletta e a proseguire a piedi (peraltro sempre in condizioni disagevoli).

Come accennato, la mulattiera si trova a monte della strada dei Forti, in sostanza offre l'accesso a un percorso parallelo, che venendo da Trento si imbocca a destra (via Cantanghel) salendo da Tavernaro a Villamontagna: in circa 3-400 metri si arriva alle cave di pila e qui si gira a destra e percorrendo su sterrato una distanza simile si sbuca poi sulla strada dei Forti all'inizio della discesa verso Civezzano.

Il tratto dissestato è in comune di Trento e al cambio di territorio municipale, invece, cioè a Civezzano, la stradina è addirittura asfaltata (perché a quel punto serve anche un'abitazione).

L'Adige sollevò la questione già qualche anno fa, ricevendo risposte piuttosto vaghe dai vari enti che potrebbero prendere in mano la situazione e mettere in cantiere questo piccolo intervento che darebbe un grande risultato per chi va in bici.

I due Comuni, la Provincia, la circoscrizione, l'Ecomuseo dell’Argentario, l'Azienda forestale... Alla fin fine sembra proprio che a nessuno degli enti interessi fare qualcosa per risolvere il problema.

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