Criminalità a Trento I dati del gruppo eCrim

Paura quando si esce di casa la notte. Se ne è discusso nei giorni scorsi, ma non parliamo degli abitanti delle zone frequentate dagli orsi. Parliamo della mancanza di sicurezza (e del senso di insicurezza) nel territorio del Comune di Trento. Questione di attualità, questa, visto che la Provincia, in accordo con le amministrazioni comunali, sta lavorando ad un potenziamento della presenza delle polizie locali. Ma com'è la situazione all'interno delle «mura della città»? Al di là di singoli episodi, esiste un vero problema di sicurezza? Ecco i dati raccolti dal gruppo eCrime dell'Università di Trento, che fa capo ad Andrea Di Nicola

di Andrea Tomasi

nuova_cartella_4polizia_mu_11355326Paura quando si esce di casa la notte. Se ne è discusso nei giorni scorsi, ma non parliamo degli abitanti delle zone frequentate dagli orsi. Parliamo della mancanza di sicurezza (e del senso di insicurezza) nel territorio del Comune di Trento. Questione di attualità, questa, visto che la Provincia, in accordo con le amministrazioni comunali, sta lavorando ad un potenziamento della presenza delle polizie locali. Una volta superati gli ostacoli di tipo sindacale, la giunta del governatore Rossi è pronta a stanziare 500mila euro (da spalmare su 12 mesi), che si sommano agli 8,5 milioni previsti nel bilancio provinciale in materia. Ma com'è la situazione all'interno delle «mura della città»? Al di là di singoli episodi, esiste un vero problema di sicurezza? Qui di seguito i dati raccolti dal gruppo eCrime dell'Università di Trento, che fa capo ad Andrea Di Nicola.
Furti in casa.
Per quanto riguarda in furti in abitazione (e per abitazione si considerano anche garage, giardini e soffitte) alla questura sono stati segnalati 402 casi nel 2012 e 407 nel 2013. «Il trend - si legge nella tabella del progetto eSecurity promosso dal gruppo di ricerca eCrime -
è stabile per il 2012-2013. Ma, comparando questi dati con i dati ISTAT (Rapporto BES, 2013) sul Trentino del biennio 2010-2011, si è verificato un discreto aumento dei furti in abitazione denunciati».
Lesioni.
Per lesioni si intendono quelle lievi, gravi e gravissime. «Le informazioni sulle lesioni denunciate alle forze dell'ordine nel comune di Trento nel 2011 e nel 2012 e fornite sempre dalla questura in forma anonima (Database SDI) - scrivono i ricercatori - nell'ambito del progetto sono riferite agli anni 2011 e 2012. Nel primo anno sono state denunciate a Trento 173 lesioni con un tasso di 150,17 lesioni ogni 100mila abitanti. Nel 2012, le lesioni denunciate sono state 122 e il tasso è di 105,59 lesioni ogni 100mila abitanti. Come si può capire dalla tabella, il trend è in diminuzione per il 2011-2012. Comparando con i dati Istat (Rapporto BES, 2013) sul Trentino del biennio 2009-2010, comunque, la serie storica di Trento è caratterizzata da un andamento fortemente oscillatorio sulle lesioni, dovuto alla bassa numerosità del reato».
Le denunce.
Oltre alla questione della sicurezza reale esiste la questione della percezione della sicurezza e del disordine urbano a Trento. La prima indagine di cui sono disponibili i risultati si è svolta nell'ottobre 2013 su un campione di 4.040 cittadini maggiorenni residenti nel capoluogo e i risultati della stessa sono stati presentati ad aprile 2014 in una conferenza aperta alla cittadinanza. I questionari raccolti sono stati sono stati 1525. Il tasso di risposta totale relativo al primo round è, quindi, del 38%. I reati oggetto dell'indagine sono: furto di oggetti personali, furto in abitazione, furto di veicoli, furto di oggetti da veicoli, borseggio, rapina, aggressione, molestie sessuali. I dati ottenuti sono utilizzati a fini di ricerca nell'ambito di  eSecurity e potranno servire nella fase di prevenzione.
Piedicastello come il Bronx?
La circoscrizione dove il senso di insicurezza è più forte è quello di Piedicastello/centro storico: il 40,9% delle persone intervistate si sente poco o per niente sicuro. Seguono Gardolo (38,2%), San Giuseppe/Santa Chiara (24,7%), Oltrefersina (23,5%), Meano (22,8%) e Mattarello (22,3%). I cittadini si sentono più sicuri in collina: 18,1% gli insicuri a Povo, 17,3% a Villazzano e sull'Argentario. In controtendenza, parlando dell'asse sud, sono Ravina e Romagnano (solo il 14,2% si sente poco o per niente sicuro). Sardagna e Bondone hanno le percentuali più basse: rispettivamente 13,9 e 12,6%.
Percezioni.
«Sardagna - si legge nel report - si piazza addirittura quarta (su dodici) nella classifica dei luoghi considerati dagli abitanti del posto come più degradati: infatti, il 15,3% di residenti percepisce come frequente la presenza di disordine urbano fisico e sociale nel proprio quartiere (per 100 persone della stessa circoscrizione). Un altro caso tipico della discrepanza che può esistere tra sicurezza oggettiva e soggettiva, cioè tra la vittimizzazione reale e la paura della criminalità, è quello di Povo: i residenti della collina est del capoluogo si sentono più insicuri nella loro circoscrizione rispetto alla reale presenza di crimini sulle strade. Ad esempio, a Povo si osservano percentuali di vittimizzazione basse (furto di oggetti personali, furto in abitazione) o nulle (aggressione), ma gli abitanti si sentono comunque piuttosto insicuri e percepiscono come presenti fenomeni di degrado urbano (18,1% di residenti che si sentono insicuri; 10,1% di residenti che percepiscono come frequente la presenza di disordine urbano per 100 persone della stessa circoscrizione): infatti, per queste ultime due categorie Povo è rispettivamente in settima e nona posizione».

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