Sindaco: nel centrodestra si punta alle primarie

Nel momento in cui il sindaco Alessandro Andreatta di fatto incassa il via libera alla ricandidatura da parte dei maggiori partiti della coalizione in vista delle prossime elezioni comunali di Trento (maggio 2015), il centrodestra è ancora in mezzo al guado. Ma, rispetto a cinque anni fa quando l'opposizione alla fine si presentò talmente spaccata - Pino Morandini per Pdl e Civica, Bruna Giuliani per la Lega, Emilio Giuliana e Claudio Taverna - da uscire con le ossa più che rotte, stavolta almeno si sta cercando la strada per un'intesa su un candidato unico

Nel momento in cui il sindaco Alessandro Andreatta di fatto incassa il via libera alla ricandidatura da parte dei maggiori partiti della coalizione in vista delle prossime elezioni comunali di Trento (maggio 2015), il centrodestra è ancora in mezzo al guado.
Ma, rispetto a cinque anni fa quando l'opposizione alla fine si presentò talmente spaccata - Pino Morandini per Pdl e Civica, Bruna Giuliani per la Lega, Emilio Giuliana e Claudio Taverna - da uscire con le ossa più che rotte, stavolta almeno si sta cercando la strada per un'intesa su un candidato unico.
A parole l'auspicio di tutti è di trovare al più presto il condottiero in modo da avere tempo per preparare programma e campagna elettorale. Nelle scorse settimane sono cominciati gli incontri che hanno visto protagonisti Lega nord, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Civica trentina. Della partita, per altro, dovrebbe essere anche il Nuovo Centrodestra.
«Il ragionamento che si sta facendo con i colleghi delle minoranze - spiega  Manfred de Eccher  di Fratelli d'Italia - è quello delle primarie del centrodestra. Noi lo sosteniamo a livello nazionale e anche a livello locale sarebbe la scelta migliore, in modo che, se scelto dalla base, tutti poi si sentano obbligati a sostenere il candidato unitario». «Anche perché - continua -, almeno momentaneamente, un candidato forte del centrodestra non c'è e dunque va individuata al più presto una persona». Per de Eccher la strada delle primarie avrebbe anche vantaggi strategici: «Per qualche settimana avremmo una certa visibilità mediatica, potremmo dare visibilità ai nostri programmi e farci conoscere». Se si faranno le primarie, Fratelli d'Italia punterà su de Eccher.
A favore delle primarie si era detta ancora l'altro giorno quella che un tempo era «l'azionista principale» del centrodestra, cioè Forza Italia. Il consigliere provinciale  Giacomo Bezzi  aveva pure tracciato un identikit del candidato ideale, anzi della candidata. Bezzi infatti parlava di «una donna 45-50enne, con esperienza dirigenziale nel pubblico o nel privato». «Non vedrei male l'idea di spendere una figura femminile» concorda la consigliera comunale forzista  Gabriella Maffioletti . In realtà, però dentro gli azzurri stanno crescendo molto forti le quotazioni del trentenne  Andrea Merler  (vedi articolo a lato).
«Non dobbiamo perderci nei personalismi, imporre logiche che avvantaggino alcuni a scapito degli altri e tanto meno rassegnarci ad essere ostaggi di gelosie: dobbiamo crescere e lavorare insieme per governare insieme la città». Così  Claudio Cia , consigliere della Civica trentina, che, pur favorevole alle primarie, avverte: «Dobbiamo essere realistici e consapevoli che non si tratta di una passeggiata. Le primarie richiedono una struttura organizzativa, persone disponibili e risorse economiche, visto che noi non abbiamo la macchina da guerra elettorale del centrosinistra».
Ragionamento che condivide anche  Maurizio Fugatti  per la Lega. «Noi non siamo mai stati degli amanti delle primarie, ma se dentro la coalizione prevale questa linea per noi non è un problema. Con un avvertenza: si tratta di uno sforzo organizzativo ed economico che non so se la gente capirà». In caso di primarie il Carroccio punterà sul senatore  Sergio Divina.

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