Ramadan, la polemica «Dimenticati dai politici»

Al PalaTrento era presente un rappresentante del vescovo monsignor Luigi Bressan, ma non delle istituzioni. Un'assenza che non è andata giù all'imam e ai rappresentanti della comunità islamica trentina. «Questa è da sempre una grande e importante festa per tutti noi - ha attaccato Breigeche - e se i rappresentanti istituzionali e politici trentini non esprimono la loro vicinanza alla nostra comunità in un momento come questo, non so davvero quando lo possano fare»

di Leonardo Pontalti

musulmani_1.jpgTRENTO - È stata una festa, ma con poca voglia di sorridere e una coda polemica, per l'assenza di rappresentanti istituzionali. Lunedì, la comunità islamica trentina si è ritrovata, al PalaTrento, in via Fersina, per onorare la fine del Ramadan, la ricorrenza dell'Id al-fitr che segna la conclusione del mese di digiuno. In mille si sono ritrovati, con un pensiero per il conflitto che, per l'ennesima volta, sta infiammando il Medio Oriente.

 

«Sono momenti di grande angoscia e preoccupazione per quello che sta accadendo a Gaza, ma anche in Siria, senza che non si riesca a fermare questo fiume di sangue con i diritti umani e civili che vengono calpestati quotidianamente, con decine e decine di innocenti che perdono la vita ogni giorno. Quello che si sta consumando tra ebrei e palestinesi, è un'autentico massacro, con Israele che sta attuando un genocidio, non ci sono altre parole per definirlo», ha spiegato l'imam trentino Aboulkheir Breigeche.


«Quello tra ebrei e palestinesi - ha proseguito - è un conflitto che rimarrà sempre senza sbocco, se per risolverlo si attueranno politiche che anziché tendere ad una soluzione pacifica, acuirà ancor più, bomba dopo bomba, le tensioni. Siamo vicini ai musumani ma anche agli ebrei, un popolo che a causa delle azioni dei suoi governanti rischia di inimicarsi l'opinione pubblica ed è una cosa che noi, come musulmani, non vogliamo. Noi vogliamo la pace». 

 

Al PalaTrento era presente un rappresentante del vescovo monsignor Luigi Bressan, ma non delle istituzioni. Un'assenza che non è andata giù all'imam e ai rappresentanti della comunità islamica trentina. «Questa è da sempre una grande e importante festa per tutti noi - ha attaccato Breigeche - e se i rappresentanti istituzionali e politici trentini non esprimono la loro vicinanza alla nostra comunità in un momento come questo, non so davvero quando lo possano fare».


Un'assenza, dunque, che l'imam ha vissuto come un vero e proprio sgarbo ai musulmani trentini: «Siamo tanti, siamo italiani, siamo giovani, anziani e adulti che vivono e lavorano qui e sono trentini a tutti gli effetti, ci è spiaciuto molto non vedere nessun politico presente qui oggi». A differenza dei rappresentanti della diocesi, la cui presenza ha fatto molto piacere all'imam: «Già nei giorni scorsi con l'arcivescovo Bressan ci eravamo incontrati in valle di Non per l'inaugurazione del Giardino delle Rose, monumento alla memoria delle tante vittime del mare e dei tanti che perdono la vita per raggiungere le coste italiane».
A differenza di altri, ha voluto fatto intendere Breigeche, la diocesi ha manifestato sensibilità e attenzione alla comunità islamica trentina.  

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