Bottamedi: a Trento l'M5S si apra

Il movimento Cinque stelle in «una lista civica trasversale» che nel Comune di Trento trasformi in «una forza politica realmente competitiva» quella che oggi è una «minoranza frantumata e disgregata non in grado di fare da contrappeso allo strapotere di Pd-Patt-Upt». La consigliera provinciale M5S Manuela Bottamedi, dopo lo strappo contro l'intesa europea con la destra nazionalista, rilancia il suo invito a modificare la strategia autosufficiente a marchio Grillo e propone un dialogo con le diverse forze di alternativa e ambientaliste, per costruire una vasta alleanza in vista delle elezioni nel capoluogo che si terranno l'anno prossimo

di Zenone Sovilla

Il movimento Cinque stelle in «una lista civica trasversale», che nel Comune di Trento trasformi in «una forza politica realmente competitiva» quella che oggi è una «minoranza frantumata e disgregata non in grado di fare da contrappeso allo strapotere di Pd-Patt-Upt». La consigliera provinciale M5S Manuela Bottamedi, dopo lo strappo contro l'intesa europea con la destra nazionalista, rilancia il suo invito a modificare la strategia autosufficiente a marchio Grillo e propone un dialogo con le diverse forze di alternativa e ambientaliste, per costruire una vasta alleanza in vista delle elezioni nel capoluogo che si terranno l'anno prossimo.

 

Manuela Bottamedi

Un mese fa la consigliera aveva espresso pubblicamente, in un post nel suo profilo Facebook, la netta avversione all'accordo voluto da Beppe Grillo con il britannico Nigel Farage - leader dell'iperconservatore Ukip - per la nascita di un gruppo euroscettico nel quale sono confluite vari partiti dell'est e nord Europa riconducibili per lo più a visioni reazionarie. Manuela Bottamedi, come peraltro altri esponente M5S anche in Parlamento, caldeggiava, invece, un'alleanza con i verdi europei, per contestare le attuali politiche Ue ma facendolo da una prospettiva ecologista, riformista eurofederalista, non antieuropea.

 

L'opzione Green, però, è stata avversata dai vertici del movimento ed esclusa anche dalle scelte possibili indicate nel voto online, il che ha indotto parecchi attivisti a disertare la consultazione che ha suggellato il matrimonio con l'Ukip cui da tempo stava lavorando Grillo in prima persona. Un'alleanza «tecnica», come veniva definita da chi la sosteneva, per evitare ai pentastellati l'isolamento nel Parlamento Ue (chi non ha i requisiti per formare un gruppo perde una serie di prerogative in termini di facoltà di iniziativa assembleare). Un'alleanza «tecnica» ma non troppo, in realtà, a giudicare dal calore col quale anche l'altroieri, nell'incontro di insediamento a Strasburgo, lo stesso comico genovese ha celebrato la coabitazione con chi difende l'energia nucleare e si gira di spalle quando nell'aula risuona l'«Inno alla gioia», le note simbolo dell'Unione europea.

 

Tutta questa vicenda, che ha spaccato il movimento grillino portando in superficie dubbi e incomprensioni sulla linea politica dopo l'arretramento elettorale alle europee, ha evidentemente indotto la consigliere provinciale trentina a unire la sua voce a quelle che a livello nazionale suggeriscono un ripensamento strategico.

L'appello di Bottamedi («antifascista sempre», recita il banner del suo profilo Fb) per l'alleanza ecologista in Europa, però, non era piaciuta affatto all'ala ortodossa del movimento, che ha preteso una seduta del meet-up per un confronto con l'esponente istituzionale, rea di avere espresso pubblicamente un'opinione dissonante fornendo materiale critico ai mass media.

A quanto pare nella riunione, svoltasi un paio di settimane fa, una parte dei presenti, quella sempre fedele alla linea Grillo, ha rimproverato sonoramente alla consigliera di essersi presa la libertà di scrivere cose del tipo «abbandoniamo l'isolamento e l'autoreferenzialità nelle quali ci siamo chiusi in questi due anni. Usciamo dal bozzolo e dalla presunzione che ci debbano votare a prescindere. Cominciamo a diventare interlocutori seri e credibili di associazioni di categoria parti sociali sindacati. Continuiamo a informare e comunicare». Un'uscita autocritica che pare non sia stata gradita nemmeno dall'altro consigliere provinciale M5S, Filippo Degasperi, la cui visione delle cose sembra sostanzialmente allineata alla strategia proposta da Grillo e Casaleggio.

 

I quali, peraltro, hanno in parte corretto la rotta a Roma, pare su pressione dei gruppi parlamentari, con le aperture al dialogo col governo sulle riforme (elettorale e istituzionale). Tanto che Bottamedi, sempre in Fb, ha prontamente commentato: «Quando, due settimane fa, ho scritto che bisognava "uscire dal bozzolo", non tutti hanno gradito. Ma la politica ha il dovere di concretizzare le buone idee e le proposte migliori, destinate altrimenti a rimanere sulla carta. E per concretizzare servono, appunto, dialogo e confronto».

 

Una posizione che avrebbe una certa rappresentanza anche all'interno del meet-up di Trento: accanto agli intransigenti, infatti, ci sarebbero altri attivisti inclini a ragionare sulle alleanze almeno a livello locale (tema di un recente incontro dei Cinque stelle), per elaborare una proposta di governo alternativa, per esempio in vista delle comunali del capoluogo.

 

Da qui l'intervento pubblicato oggi da Bottamedi, che scrive: «Mi permetto di inserirmi nella discussione sulle comunali di Trento portando il mio modesto contributo. Parto da un dato di fatto: mi sembra non ci siano i numeri per fare tra oggi e settembre una lista certificata a Cinque stelle formata una quarantina di iscritti al Movimento. Ma, ancor più, credo che una minoranza frantumata e disgregata (come quella che siede oggi nei banchi del Consiglio comunale di Trento) non abbia forza e un potere contrattuale, non sia in grado di fare da contrappeso allo strapotere di Pd-Patt-Upt.

Durante la riunione avete opportunamente preso in considerazione la possibilità di creare una grande lista civica trasversale. Ritengo che questa sia l'unica strada: una forza politica civica realmente competitiva, realmente interlocutoria. Una piattaforma trasversale accomunata da valori e princìpi per noi inderogabili (trasparenza, partecipazione, merito, etica, taglio agli sprechi). Un progetto che parta da temi comuni (ambiente, acqua, servizi ai cittadini, sicurezza, diritti), intorno ai quali dialogare, confrontarsi, condividere e sviluppare idee e proposte, supportate e integrate dalle istanze dei cittadini attraverso strumenti di democrazia diretta e partecipata ("La parola ai cittadini"). È la forza dei numeri a dare forza a un progetto. Il mio invito è di ragionare insieme a chi è disposto a condividere con noi un percorso di rinnovamento profondo e di discontinuità rispetto all'amministrazione attuale».

 

Il dado, dunque, è tratto. Dal punto di vista politico si tratta di una deflagrazione non da poco, che potrebbe aprire una prospettiva inedita. Resta da vedere innanzitutto quali reazioni si registreranno all'interno dell'M5S, sia nei meet-up sia nel gruppo provinciale. Per quanto riguarda i possibili interlocutori del dialogo propugnato da Manuela Bottamedi, vengono in mente, fra gli altri, realtà politiche come i verdi, Sel, gli ex Idv, il mondo socialista e radicale, ma anche i vari movimenti di base impegnati sulle tematiche menzionate e capaci di aggregare cittadini.

Le acque sono mosse, ora tutto dipenderà dai nuotatori.

 

comments powered by Disqus