Torre Vanga, i residenti: «Adesso le ronde private»

«Per noi è un fulmine a ciel sereno». All'indomani della notizia secondo cui le pattuglie notturne non inizieranno il loro servizio come previsto dal primo di luglio per un mancato accordo sindacale, era prevedibile una reazione delusa da parte del «Comitato per la Rinascita di Torre Vanga». Il portavoce Stefano Borgognoni, non va tanto per il sottile: «La notizia non ci sorprende ma ci amareggia e ci costringe a perseguire i nostri intenti iniziali: ci autotasseremo per organizzare una vigilanza privata»

di Stefano Piffer

degrado trento spaccio delinquenza portela santa mariaTRENTO - «Per noi è un fulmine a ciel sereno. Una promessa mancata da parte della politica ormai purtroppo è una cosa che non dovrebbe sorprendere più. Ma c'è comunque amarezza nel rendersi conto che il gioco è diventato semplicemente rimandare di continuo la questione, illudendo i cittadini».


All'indomani della notizia secondo cui le pattuglie notturne non inizieranno il loro servizio come previsto dal primo di luglio per un mancato accordo sindacale, era prevedibile una reazione delusa da parte del «Comitato per la Rinascita di Torre Vanga». Da un paio di anni, forte di circa 200 aderenti, questo sodalizio si sta battendo contro il degrado di quella che è una zona storica della città, quella della Portela e Santa Maria: schiamazzi, sporcizia, prostituzione, microcriminalità sono non poco frequenti.


Il portavoce Stefano Borgognoni, non va tanto per il sottile: «La notizia non ci sorprende ma ci amareggia e ci costringe a perseguire i nostri intenti iniziali: ci autotasseremo per organizzare una vigilanza privata. Siamo già in contatto con istituti che ci hanno fatto delle offerte. Ci saremmo aspettati che il Comune, la Polizia Municipale e le forze dell'ordine potessero trovare un accordo. Invece ora si tratterà dell'ennesimo aggravio per i residenti che in questo periodo hanno già dovuto mettere mano al portafoglio per Imu e Tasi. Manca la volontà di agire e risolvere un problema, i cittadini ne prendano atto al momento delle prossime elezioni».


I tempi in cui dovrebbe entrare in azione la vigilanza pagata di tasca propria parrebbero abbastanza stretti. «Nel giro di un paio di settimane vaglieremo le offerte. Soprattutto con un'azienda in particolare siamo a buon punto visto che ci ha fatto una proposta seria e che risponde alle nostre esigenze. Entro il mese di luglio dovrebbe partire il tutto».


E mentre sulla quota da versare c'è ancora qualche dubbio («stiamo raccogliendo ancora adesioni, ovviamente più siamo meno si paga, ma si parla di circa 30 o 40 euro al mese per ogni aderente»), il Comitato non vuole indagare le colpe o responsabilità. La polizia municipale punta il dito contro l'amministrazione, accusata di aver diminuito gli organici e adesso di pretendere servizi aggiuntivi con gli straordinari. «Non sta a me giudicare - riprende Borgognoni -. Noi constatiamo solamente i risultati che sono quelli che sono sotto gli occhi di tutti e notiamo un immobilismo esasperante. Comunque, al di là del calo dell'organico, la polizia municipale dovrebbe rimanere in servizio fino all'una di notte, ma qui già dopo le 20.30 non si vede nessuno. E soprattutto non l'abbiamo mai vista fare operazioni di sgombero in piazza quando c'è gente sdraiata per terra ubriaca. Gradiamo molto l'opera dei vigili di quartiere che sono qui dalle sette di mattina alle sette di sera. In quelle fasce orarie però i problemi sono minori e i guai iniziano in serata. Comunque, come detto, ci organizzeremo per conto nostro, accettando il fatto che anche gli ultimi incontri con il sindaco sono rimasti semplicemente dei bei discorsi».

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