Rifugi, nonostante la neve apertura dal 20 giugno

In attesa che le temperature salgano e che si capisca se effettivamente nei rifugi trentini arrivino escursioniste in tanga come vuol far credere la pagina Facebook dell'Associazione rifugi, la stagione dell'escursionismo sta per partire. O meglio, proprio i rifugi, sono pronti a riaprire i battenti e ad offrire accoglienza ai frequentatori delle montagne. La data ufficiale di partenza è il 20 giugno, anche se quelli alle quote più basse di fatto sono già quasi tutti attivi

di Daniele Battistel

rifugio_ag_11229023In attesa che le temperature salgano e che si capisca se effettivamente nei rifugi trentini arrivino escursioniste in tanga come vuol far credere la pagina Facebook dell'Associazione rifugi, la stagione dell'escursionismo sta per partire.
O meglio, proprio i rifugi, sono pronti a riaprire i battenti e ad offrire accoglienza ai frequentatori delle montagne.
La data ufficiale di partenza è il 20 giugno, anche se quelli alle quote più basse di fatto sono già quasi tutti attivi. «In ogni caso - spiega Renzo Franceschini, presidente della Commissione rifugi della Sat - dal 20 saranno aperti anche quelli in alta montagna, tipo Vioz o Boè. Evidentemente i gestori, a causa delle abbondanti nevicate dello scorso inverno, avranno qualche difficoltà in più con i rifornimenti, ma saranno puntuali con i primi avventori».
«A noi volontari della Sat - continua - resta il compito di rendere il più agevole possibile le vie d'accesso perché altrimenti, aprire i rifugi senza che gli escursionisti possano arrivarci in condizioni di sentiero accettabili, non ha senso». Per questo, per esempio, si manderà una ruspa per aprire la via verso il rifugio Silvio Agostinin val d'Ambiez.
A proposito di nevicate invernali e di rifugio Agostini, proprio contro i danni provocati dall'inusuale quantità di neve caduta nei mesi scorsi sta combattendo in queste settimane la Sat. Dopo la valanga di fine gennaio che ha semidistrutto la struttura, tra fine febbraio e inizio marzo i volontari della Sat hanno provveduto allo sgombero della neve e delle macerie. «Immediatamente dopo - spiega Franceschini - è stata appaltata ad un'impresa locale la realizzazione di un tetto provvisorio per riparare da altre eventuali nevicate. Ora l'impresa è al lavoro per ripristinare il secondo piano della struttura che sarà agibile entro fine giugno». L'ultimo piano, invece, che è stato quasi completamente portato via dalla valanga. Ancora da definire la modalità: muratura con pietra esterna come era in origine, oppure una struttura in legno che è più veloce da mettere in piedi.
Per il resto i 35 rifugi di proprietà della Sat e dati in gestione a privati sono pronti alla nuova stagione estiva. L'unico che non aprirà immediatamente è il Finonchio - Fratelli Filzi per il quale terminati i lavori di ristrutturazione, la Sat è ancora in fase di assegnazione della gestione. Dovrebbe comunque trattarsi di poco tempo.
A proposito di lavori alle strutture quest'estate il rifugio Antermoia sul Catinaccio (val di Fassa) sarà aperto con «formula ridotta», a causa della sua completa ristrutturazione. Nel tempo in cui il corpo storico dell'edificio verrà sventrato e rifatto, garantirà un'apertura a mezzo servizio: si potrà pernottare ma solo in situazioni di emergenza o necessità mentre la cucina funzionerà ma potrà offrire pasti con un menù ridotto. «Cerchiamo di fare sintesi tra la gestione del cantiere e le esigenze degli alpinisti» spiega il presidente della Sat Claudio Bassetti.
Cantieri aperti anche al Nino Pernici (Bocca di Trat - Alpi Ledrensi) dove è in esecuzione la coibentazione dell'edificio e la sostituzione dei serramenti in modo da attrezzare il rifugio anche all'ospitalità invernale che, grazie alla moda delle camminate con le ciaspole e delle escursioni scialpinistiche, sta vivendo un boom inaspettato sono qualche anno fa.
Per quel che riguarda il rifugio Brentari in Cima d'Asta la Sat è in attesa del contributo per la sistemazione dell'ingresso, dei servizi, l'adeguamento alla sicurezza strutturale e impiantistica.
A proposito di impianti, in Sat c'è grande apprensione per il decreto legge dello scorso 3 marzo che impone una serie di certificazioni per tutte le strutture. «Un intervento imposto dallo Stato - spiega Franceschini - per il quale servono almeno 100 mila euro».
Un'ultima nota: il 29 giugno ci sarà una festa al rifugio Pedrotti per i 100 anni della consegna alla Sat da parte del Club alpino tedesco. In quella circostanza si terrà il primo di quattro incontri in cui si analizzeranno le problematiche delle strutture in quota.
Nel corso dell'estate previsto anche un momento specifico per l'inaugurazione del rifugio Tuckett dopo i lavori dell'anno scorso.

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