TRENTO - Il presidente dell'Associazione cacciatori trentini,  Gianpaolo Sassudelli, reagisce dopo un paio di episodi di contestazione nei riguardi delle «doppiette».
«Due episodi - scrive in una lettera - di particolare violenza, particolarmente odiosi ed esecrabili per le sedi ed i personaggi ai quali sono stati indirizzati, mi spingono ad intervenire sulla stampa per richiederne una pubblica condanna: mi riferisco da un lato alle accuse ed agli epiteti rivolti a don Dario Sittoni, avvenuti in chiesa (a Canezza di Pergine, ndr) durante la celebrazione eucaristica, e dall'altro agli insulti anche pesanti rivolti alle famiglie che hanno visitato la fiera di Riva del Garda su caccia, pesca e ambiente. A don Dario, parroco e uomo mite da tutti apprezzato, voglio in particolare esprimere la piena solidarietà e vicinanza di tutti noi cacciatori e, sono certo, di tutti i trentini.
L'origine di questa scellerata protesta, portata avanti da alcuni individui, risiede nell'odio viscerale contro i cacciatori, che nasce in alcuni contesti sociali - forse con qualche problema… - ed in seno ad una cultura animalista che non tollera una legittima e naturale attività venatoria. Sacrosanto è certamente il diritto di dissentire ed esprimere le proprie opinioni, ma va in ogni caso sempre garantito il rispetto della persona e dell'altro.
In tal senso considero assolutamente inaccettabili questi gravi episodi, come d'altronde qualsiasi altra prevaricazione ed intolleranza, soprattutto se, predicando forme di amore  verso gli animali, si arriva a minacciare ed a degradare la normale convivenza umana».
Sassudelli annuncia anche azioni legali: «Nella speranza che le forze dell'ordine abbiano identificato gli autori e li abbiano segnalati all'autorità giudiziaria, invitiamo tutti coloro che sono stati insultati all'entrata della Fiera di Riva del Garda a far pervenire alla nostra Associazione la loro denuncia, e noi procederemo, così come facciamo nei confronti dei bracconieri, a costituirci in un eventuale futuro procedimento».