Vitalizi, riforma stoppata, i capigruppo contestano

Prima ancora che la proposta Rossi-Kompatscher per la riforma dei vitalizi venga presentata, arriva l'altolà dei capigruppo, e non solo di quelli della minoranza. Nella riunione convocata ieri in consiglio regionale dal presidente Diego Moltrer, sono emerse non poche resistenze e obiezioni:  contestata, in particolare, la legittimità dei due presidenti a intervenire sulla materia. Ma il tema resta rovente, soprattutto scorrendo la lista completa di chi beneficia del vitalizio. Ci sono ex consiglieri che lo incassano ormai da vari decenni I vostri commenti

consiglioPrima ancora di sapere quale sarà la proposta di riforma alla quale sta lavorando la giunta regionale, sulla base delle indicazioni dei consulenti Luca Nogler e Giandomenico Falcon, nella riunione dei capigruppo del consiglio regionale, convocata ieri dal presidente  Diego Moltrer , sono state sollevate resistenze e obiezioni. Soprattutto da parte delle minoranze sono stati contestati il metodo, i tempi e il ruolo che i presidenti delle due Province, Ugo Rossi e Arno Kompatscher si sono assunti rimediare allo scandalo vitalizi, prendendo in mano la situazione e proponendo loro un disegno di legge organico di riforma, con tagli che vadano a incidere retroattivamente sui vitalizi, gli anticipi già versari e le quote dei consiglieri nel Fondo Family.


Il più acceso nel contestare l'iniziativa dei due governatori è stato Silvano Grisenti, capogruppo di Progetto Trentino, che si è scagliato contro il presidente Moltrer dicendo: «Questa non è materia dei due presidenti Rossi e Kompatscher ma del consiglio regionale e avrebbe dovuto farsene carico l'ufficio di presidenza. Lei presidente ha abdicato al suo ruolo. Se deleghiamo funzioni io a questo massacro non ci sto. Si riappropri delle sue competenze». E in merito alla nomina dei due consulenti Grisenti ha aggiunto: «La giunta non aveva titolo per affidare quelle consulenze, ne chiederò conto e se le dovranno pagare di tasca propria». Il presidente Moltrer ha replicato: «Come ufficio di presidenza ne abbiamo discusso e avevamo pensato anche noi di chiedere un incarico. Ma poi abbiamo rinunciato. È vero che Nogler è nominato dalla giunta, ma anche la giunta può presentare disegni di legge». La polemica sui ruoli è stata ripresa da  Elena Artioli  (Team Autonomie) che ha sottolineato che: «La competenza è del consiglio», mentre  Veronika Stirner Brantsch  (Svp), che fa parte dell'ufficio di presidenza, ha detto che: «Rossi e Kompatscher hanno parlato più alla stampa che a noi della loro idea di riforma».


Nel merito della riforma poi  Rodolfo Borga (Civica Trentina), che ha annunciato che comunque presenterà tre disegni di legge in materia, senza attendere quello della giunta, ha detto che: «Qualsiasi cosa facciamo fra un anno siamo da capo, ci diranno che non basta». Per questo ha proposto di coinvolgere i sindacati, le parti sociali, le categorie in un confronto sul ruolo dei consiglieri e l'indennità ritenuta equa, mettendo in guardia però dal fatto che «se si scende al di sotto della situazione attuale» ci saranno categorie di persone che guadagnano molto di più dal loro lavoro che non saranno più disposti a fare politica. Borga ha criticato anche l'idea di differenziare le indennità fra chi è dipendente e ha i contributi pagati e chi è autonomo. «Chi prende di più per pagarsi la pensione sarebbe messo alla berlina». Sempre Grisenti ha aggiunto che: «È giusto retribuire l'indipendenza del consigliere, se un consigliere è pagato dai potentati, dalle lobby come succede per i parlamentari, non ha libertà». E poi si è detto contrario al nuovo Fondo regionale che la giunta ha deciso di istituire per raccogliere quello che si riuscirà a recuperare dai vitalizi. «Fa schifo - ha detto - fare altri fondi. I soldi tornino al bilancio e basta».

 

I vostri commenti

comments powered by Disqus