Bomba a Casa Pound

Un'esplosione nel cuore della notte ha devastato l'ingresso della sede di Casa Pound a Trento sud e svegliato di soprassalto gran parte degli ormai esasperati abitanti della zona. Erano le 2.55 di martedì notte quando un ordigno rudimentale ha fatto saltare in aria la saracinesca e danneggiato i muri dell'edificio che ospita la sede dell'organizzazione di estrema destra

di Giuseppe Fin

esplosione casapoundTRENTO - «Siamo stanchi di questa situazione. Vogliamo vivere in pace e dormire senza dover tenere sempre un occhio aperto». Erano le 2.55 di ieri, quando un forte scoppio in via Marighetto ha fatto svegliare di soprassalto i residenti. Il pensiero è subito andato allo scoppio accidentale di una bombola del gas, oppure di una tubatura. Quasi nessuno ha immediatamente pensato ad un attentato alla vicina sede di Casa Pound. Qualcuno, infatti, nella notte, ha posizionato un ordigno artigianale davanti all'entrata dell'associazione «Il Baluardo» che poco prima delle 3 ha divelto una saracinesca in metallo e mandato in frantumi una vetrata. Nessun ferito, ma la paura e la pazienza dei residenti della via è ormai arrivata al limite. Ieri, di prima mattina, erano già una decina i giovani di Casa Pound accorsi per verificare i danni. Per la strada, a singhiozzo, i residenti cercavano di avvicinarsi per vedere quello che era successo.

Oltre a dimostrarsi scossi per l'accaduto, quasi nessuno aveva voglia di parlare con i giornalisti: «Ho sentito un rumore fortissimo - ci racconta Maria, che risiede non molto lontano dal luogo dello scoppio - e non riesco a capire per quale motivo continuano con queste azioni. A noi residenti, indipendentemente dalle ideologie che possono essere condivise o meno, questi ragazzi di Casa Pound non danno fastidio. Ci preoccupano più gli altri, quelli del Bruno e gli anarchici, visto quello che succede».
Un'azione del genere non era mai accaduta e per alcuni la paura principale è che si stia alzando il livello di rabbia, con il rischio di perderne il controllo. «Ero a letto con mio marito - ci spiega Rosa - e alle 2.55 ci siamo svegliati per il forte rumore. Mi ricordo esattamente l'ora, perché ho guardato la sveglia. Non pensavo che fosse successo qualcosa qui davanti alla sede di questa associazione. Ma non possiamo accettare che a Trento qualcuno arrivi addirittura a mettere bombe di questo genere».
«Mi sono svegliata all'improvviso, mi sembrava il temporale - spiega Gabriella, una pensionata che vive in una palazzina poco distante - mi sembrava di aver sentito due botti. Poi ho sentito che qualcuno passava, tossendo».

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