Vitalizi, continuano le proteste

Il Consiglio provinciale delle Acli di Trento esprime «una profonda preoccupazione per le conseguenze sul piano sociale che una simile situazione potrebbe provocare in quanto la stessa viene vissuta come una vera e propria provocazione per quanti vivono quotidianamente la morsa della crisi ed i rischi incombenti della povertà». E chiede di combattere gli altri privilegi dei manager pubblici e privati   I vostri commenti 

soldi euroTRENTO -  Il Consiglio provinciale delle Acli di Trento esprime "una profonda preoccupazione per le conseguenze sul piano sociale che una simile situazione potrebbe provocare in quanto la stessa viene vissuta come una vera e propria provocazione per quanti vivono quotidianamente la morsa della crisi ed i rischi incombenti della povertà".
 
Lo si apprende da una nota delle Acli stesse. "Mentre si plaude alla decisione di alcuni ex rappresentanti delle istituzioni di rinunciare a parte dei loro vitalizi, le Acli sottolineano - prosegue la nota - la necessità di un'iniziativa straordinaria da parte delle istituzioni e delle forze politiche per rimediare a un provvedimento che ha minato alla radice la credibilità dell'Autonomia e della stessa politica. Riteniamo infatti che nella fattispecie non sia pertinente appellarsi al concetto di diritti acquisiti".
 
"Il Consiglio provinciale aclista, nelle more di una auspicabile nuova iniziativa legislativa, invita comunque gli ex consiglieri regionali - conclude la nota - a rinunciare volontariamente agli anticipi già accreditati per convogliarli in un fondo pubblico contro le povertà garantito dalle istituzioni e gestito in collaborazione con le organizzazioni del terzo settore impegnate sul fronte del volontariato sociale. Oltre ai privilegi della politica è necessario inoltre combattere gli altri privilegi che si annidano nel mondo delle corporazioni e delle professioni, ad iniziare dalle retribuzioni dei manager pubblici e privati per arrivare alle pensioni d'oro di tanti funzionari pubblici. Analogamente è necessario combattere il malcostume, diffuso anche in Trentino, di conferire incarichi pubblici a funzionari in pensione a scapito del protagonismo e del diritto al lavoro delle giovani generazioni". 
 
 
 
PATT SUI VITALIZI
 
TRENTO - Al consiglio provinciale del Patt si parlerà dello scandalo dei vitalizi, oltre che delle prossime elezioni europee per le quali gli autonomisti confermeranno il sostegno alla Svp e al suo europarlamentare uscente Herbert Dorfmann.
 

A introdurre l'argomento più scottante sarà il consigliere provinciale  Walter Kaswalder che presenterà un ordine del giorno chiedendo una presa di posizione del Patt per chiedere agli ex consiglieri provinciali del partito che hanno incassato gli anticipi del vitalizio e che dal 2018 potranno incassare la seconda quota di liquidazione, oltre al vitalizio, a restituire alle casse della Regione quanto hanno già ricevuto.

 

Gli ex consiglieri del Patt ci sono senz'altro il presidente onorario  Dario Pallaoro  (ha incassato 221 mila euro), l'ex consigliere  Sergio Muraro  (278 mila euro) e anche il segretario del partito oggi senatore  Franco Panizza  (116 mila euro). Non è detto però che il consiglio provinciale del partito approvi la proposta di Kaswalder, anche se il tema ha fatto molto arrabbiare la base autonomista. Il segretario Panizza, infatti, prima di restituire qualsiasi cosa vuole sapere come il consiglio regionale cambierà la legge. «La politica - dice Panizza - è la mia vita dunque sono d'accordo che dobbiamo restituire parte di queste cifre e sono disposto ad adeguarmi a qualsiasi decisione prenderà il consiglio regionale. Prima però voglio sapere qual è».
 
Di nuovo sotto assedio
 
Di nuovo sotto assedio. Dopo l'occupazione del Consiglio provinciale di tre giorni fa da parte dei sindacati di base e del Centro sociale Bruno, ieri è stata di nuovo una giornata surreale in Consiglio provinciale. All'interno dell'aula, dalle 10 in poi, la discussione di alcune mozioni si è svolta in un clima di tensione palpabile, resa evidente dal blocco di carabinieri e polizia all'esterno del palazzo della Regione. Il timore di nuove intemperanze da parte dei manifestanti si è dissolto quando i cittadini indignati sono entrati e hanno protestato con civiltà mostrando la scritta «No» sui guanti bianchi. «Non finiremo fino a che non ci saranno risposte» hanno detto
 
 
 
TRENTO - Restituire gli anticipi derivanti dalla riforma dei vitalizi? Per ora l'appello alla coscienza rivolto dai vertici di Regione e Province non pare avere grande attrattività presso i consiglieri e gli ex. Tanto che, finora, spiega il presidente del Consiglio regionale Diego Moltrer (Patt), sono stati da Trento solo due gli ex consiglieri che «hanno comunicato di voler versare i soldi ottenuti, ovverto Vincenzo Passerini e Paolo Tonelli. E anche dal Sudtirolo sono solo due». Per ora «nessun altro ha comunicato di versare gli anticipi volontariamente - continua Moltrer - Dal punto di vista delle risorse, non c'è stato alcun versamento. Ripeto: c'è stata comunicata la volontà di farlo». 
 
Il presidente del Consiglio regionale si dice però «fiducioso che altri seguiranno» e ricorda che «sul conto del consiglio regionale si può già versare» mentre sarà poi realizzato dalla stessa Regione un fondo per sostenere il lavoro e il welfare. Ma Moltrer chiarisce di essere convinto anche che «nel più breve tempo possibile avremo una proposta di legge» per incidere sui vitalizi attuali e sugli anticipi.
 
La normativa è attesa anche dagli ex consiglieri con i vitalizi riuniti nell'associazione presieduta da Pierluigi Angeli. L'ex presidente della Provincia mette in chiaro che, prima di prendere una decisione, si deve attendere la normativa regionale. «Noi - chiarisce Angeli - aspettiamo un attimo che mettano a posto qualcosa, vediamo cosa riusciranno a fare assieme agli esperti legali che hanno interpellato».
 

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