Skipass irregolari Caccia ai furbetti

Sul nostro territorio è molto diffusa l'irregolarità per cui un adulto si muove sugli impianti sciistici con l'abbonamento nominale intestato ad un bambino. Questo implica che il maggiorenne in questione, che spesso all'anagrafe è uno dei genitori del giovane intestatario dello skipass, trascorre una giornata sulla neve a costi decisamente più bassi rispetto al dovuto

panarotta sci sciareTRENTO - Anche sugli sci non mancano i furbetti che tentano di «viaggiare» sulle piste con un abbonamento detenuto irregolarmente. Certo, non è come a bordo dei mezzi pubblici dove chi infrange le regole si fa scarrozzare gratuitamente per vie urbane ed extraurbane: «Senza un titolo valido - ricorda la presidente della sezione Impianti a fune di Confindustria, Valeria Ghezzi  - i tornelli non girano. Tuttavia gli illeciti non mancano anche in presenza di abbonamenti validi».


In sostanza, sul nostro territorio è molto diffusa l'irregolarità per cui un adulto si muove sugli impianti sciistici con l'abbonamento nominale intestato ad un bambino. Questo implica che il maggiorenne in questione, che spesso all'anagrafe è uno dei genitori del giovane intestatario dello skipass, trascorre una giornata sulla neve a costi decisamente più bassi rispetto al dovuto.


«La gran parte delle irregolarità - specifica Ghezzi - si verifica nel caso di abbonamenti stagionali o plurigiornalieri, dove le differenze di costo tra adulto e bambino sono decisamente profonde». Si tratta di una diversità di importo che può variare dai 100 ai 150 euro. Ovviamente questo tipo di pratica non è solamente illegale, ma costituisce anche fonte di mancato guadagno per le gestioni dei diversi impianti funiviari.


A fare una sorta di bilancio per le Funivie di San Martino di Castrozza è proprio Valeria Ghezzi. «Possiamo stimare circa cinquanta ritiri nella stagione in corso, il fenomeno riesce a rimanere abbastanza sotto controllo solamente grazie all'attenta supervisione degli ispettori presenti (in incognito) sulle piste». Insomma, pare che in assenza del personale addetto alla sorveglianza le piste brulicherebbero di «abusivi».


Un altro fenomeno che incide parecchio è il bagarinaggio al parcheggio: «Sono diffuse le vendite di abbonamenti giornalieri nelle aree di sosta. Chi non utilizza il giornaliero per tutto il periodo di validità spesso lo rivende». E i problemi maggiori si presentano quando ad essere scambiato non è il reale skipass, ma un fac-simile che ovviamente non funziona. «Il nostro settore non naviga nell'oro. Se poi turisti o locali non sono corretti ed onesti certamente per noi le difficoltà gestionali aumentano», conclude Ghezzi.


Anche il direttore delle Funivie di Madonna di Campiglio,  Francesco Bosco , rileva lo stesso fenomeno. «Prende piede per lo più nel caso di abbonamenti stagionali. Le verifiche eseguite ed il numero di skipass ritirati dimensionano questo tipo di irregolarità attorno al 5% del venduto totale». Bosco dichiara di essere particolarmente indisposto nei confronti dei genitori che approfittano delle facilitazioni economiche riservate ai bambini. «Anche perché - dice - nel caso in cui il gioco truffaldino venga scoperto la pratica più diffusa è quella di negare l'evidenza».

 

Il sistema di controllo impiegato a Madonna di Campiglio prevede un blocco a campione dei tornelli. Inoltre, come peraltro accade anche sul monte Bondone, esiste una sorta di «controllo visivo» che va a comparare la fotografia dell'intestatario presente sullo skipass con la persona che realmente transita al tornello.


Infine, la montagna di Trento. Anche in questo caso i furbetti non mancano: «Ad oggi - afferma la direttrice di Trento Funivie,  Michela Defrancesco  contiamo poco più di venti skipass ritirati. Il caso più frequente è quello del genitore che scia con l'abbonamento del figlio, ma esistono anche "prestiti" tra moglie e marito». Statisticamente, come prevedibile, il maggior abuso avviene il fine settimana. «La tecnologia aiuta gli addetti al controllo con metodi sofisticati, in grado di riconoscere anche l'abuso legato allo skipass giornaliero. In Bondone, come in altre stazioni, è frequente l'acquisto di tessere giornaliere al parcheggio da chi finisce di sciare dopo poche ore: in caso di abuso si procede al blocco della tessera».

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