Rossi: «Invitato dalla Rai, non ho partecipato»

Il presidente della Provincia, Ugo Rossi, era stato invitato alla puntata dell'«Arena», il programma della domenica pomeriggio di Rai 1 condotto da Massimo Giletti, nel quale l'altro ieri si è puntato il dito sui costi della politica nelle Regioni, in particolare quelle speciali, con il titolo: «Privilegiati per Statuto: così le Regioni speciali ingrassano con i nostri soldi», ma ha declinato l'invito Discutine con Paolo Micheletto 

Il presidente della Provincia, Ugo Rossi, era stato invitato alla puntata dell'«Arena», il programma della domenica pomeriggio di Rai 1 condotto da Massimo Giletti, nel quale l'altro ieri si è puntato il dito sui costi della politica nelle Regioni, in particolare quelle speciali, con il titolo: «Privilegiati per Statuto: così le Regioni speciali ingrassano con i nostri soldi», ma ha declinato l'invito.
A pochi giorni di distanza dalla puntata di «Porta a Porta» condotta da Bruno Vespa, sempre su Rai 1, che è stata giudicata a livello locale come una sorta di «agguato» al nuovo presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, che non è riuscito a controbattere alla descrizione di un Paese di bengodi, domenica scorsa si è ripresentata una situazione analoga, senza però il presidente della Provincia in studio, in una trasmissione di grande ascolto come quella del pubblico di famiglie e anziani della domenica pomeriggio. Anche nella trasmissione di Giletti come in quella di Vespa la domanda retorica era la stessa: «Hanno ancora senso le Regioni a statuto speciale?». Ovviamente «no», è la risposta sottintesa.
 

Presidente Rossi, dopo «Porta a Porta», a distanza di pochi giorni «L'Arena» ha parlato dei «privilegi» delle Regioni a statuto speciale. Ha visto la trasmissione?
Sapevo della trasmissione perché ci avevano chiesto informazioni e ci avevano invitati a partecipare, ma io avevo di meglio da fare, con una serie di impegni istituzionali, che partecipare ai salotti romani. Quindi volutamente non sono andato, non mi sembrava il contesto dove si potessero spiegare le cose.
 

Ma non pensa che così sia mancata la voce della Provincia autonoma nel descrivere come stanno le cose?
Queste sono trasmissioni dove dominano le semplificazioni e l'approssimazione, non è il luogo adatto per poter spiegare la realtà delle cose, oltre al fatto che non mi sembrava opportuno che il presidente della Provincia di Trento si sedesse al fianco di Fiorito per parlare di mutande comprate con i soldi dei fondi ai gruppi consiliari (la trasmissione ha citato il caso di una consigliera della Regione Liguria, Ndr.). Comunque, devo dire che a parte il cartello che parlava di privilegi delle Regioni speciali, poi nel servizio sul Trentino sono state sentite delle testimonianze su sanità, scuola e trasporti che hanno descritto una realtà dove queste cose funzionano a differenza di altre regioni. Quindi non ne siamo usciti male. E per altro, avrebbe dovuto essere una trasmissione «riparatrice» della puntata di «Porta a Porta».
 

Non pensa di rispondere dunque a questo nuovo caso di «attacco» alle autonomie speciali?
Ne ho parlato oggi (ieri per chi legge, Ndr.) con Arno Kompatscher e siamo d'accordo che più che rincorrere le reazioni sulle trasmissioni televisive, è meglio se ci concentriamo sulla trattativa con lo Stato e l'incontro con il ministro Delrio del 28 gennaio, che è di estrema delicatezza e una partita fondamentale per noi. Inoltre ci sentiamo più impegnati in un'opera di comunicazione coordinata fra Trento e Bolzano all'interno dei nostri territori sui contenuti veri dell'autonomia.
 

Questo vuol dire che non pensa di partecipare in futuro a trasmissioni televisive nazionali per parlare di autonomia?
No. Penso di accettare di andare in televisione, ma in studio e non in collegamento come ha fatto Kompatscher, ma solo in un contesto dove si possa rappresentare veramente in modo dialettico le cose come stanno. Non mi presto ad andare in trasmissioni impostate su facili demagogie. Non ho nessun interesse a farlo.
Twitter: @patrunoladige

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