Ottobre: «Non sono assenteista, non voto per scelta»

Mauro Ottobre, deputato trentino del Gruppo delle Autonomie, è secondo le statistiche ufficiali della Camera dei deputati quello tra i parlamentari trentini meno presente in aula, con una partecipazione a poco più della metà delle votazioni effettuate nei primi 297 giorni di legislatura. Non ci sta però ad essere definito un assenteista e contesta il metodo di calcolo utilizzato, che prende in considerazione la percentuale di volte in cui il parlamentare schiaccia il pulsante per votare 

Mauro Ottobre, deputato trentino del Gruppo delle Autonomie, è secondo le statistiche ufficiali della Camera dei deputati quello tra i parlamentari trentini meno presente in aula, con una partecipazione a poco più della metà delle votazioni effettuate nei primi 297 giorni di legislatura. Non ci sta però ad essere definito un assenteista e contesta il metodo di calcolo utilizzato, che prende in considerazione la percentuale di volte in cui il parlamentare schiaccia il pulsante per votare.
«Io - spiega Ottobre - sarò mancato a cinque o sei sedute in tutto, per malattia e per partecipare ad udienze in tribunale fissate, nonostante le mie richieste, in giornate di attività parlamentare. E ad ogni assenza vengono giustamente detratti dallo stipendio 150 euro». Ma allora perché figura assente nel 46,56% dei casi? Il deputato autonomista spiega che in realtà molte volte è in aula ma non vota di proposito: «Il fatto è che il nostro lavoro non è solo quello di cliccare col dito. A volte siamo costretti a votare centinaia di emendamenti contrari a qualche provvedimento presentati dall'opposizione, tutte proposte demagogiche che non vale neanche la pena prendere in considerazione. Io sono sempre qui a Roma a lavorare per il Trentino. Allaccio rapporti che possono tornare utili, lavoro giorno e notte per questo e non mi sta bene essere definito assenteista».
Altro motivo che avrebbe fatto saltare ad Ottobre diverse votazioni, facendolo scendere nelle classifiche, è la presenza di qualche scolaresca in visita al palazzo di Montecitorio. Mi capita di accompagnare qualche scuola e basta assentarsi per qualche minuto per perdere molte votazioni.
Più che per l'assiduità della sua presenza chiede perciò di essere giudicato per il lavoro svolto, facendo notare come sia stato nei primi mesi di legislatura il primo firmatario di 22 atti, molti più di chi, come ad esempio Michele Nicoletti, è risultato quasi sempre presente ma poco propositivo e attivo. «In ogni caso - fa notare Ottobre - Dellai vol 25,59% di votazioni è stato molto meno presente di me. E questo non significa certo che non lavora visto che come capogruppo può autocertificarsi le missioni, anche quando sta semplicemente lavorando nel suo ufficio».

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