Antitrust apre un'indagine su «I suoni delle Dolomiti»

L'Autorità garante della Concorrenza e del Mercato ha aperto un'indagine sull'organizzazione da parte di Trentino Sviluppo Spa dei concerti estivi in località di montagna, manifestazione nota come «I suoni delle Dolomiti». L'ipotesi da verificare è la violazione delle norme sulla leale concorrenza e il libero mercato. «Per realizzare il festival la società pubblica, impiega denaro proveniente dall'amministrazione provinciale. E proprio l'Antitrust in una circolare emanata nel 2008 raccomandava l'erogazione di fondi pubblici nel settore dello spettacolo solo attraverso bandi adeguatamente pubblicizzati»

di Fabia Sartori

L'Autorità garante della Concorrenza e del Mercato ha aperto un'indagine sull'organizzazione da parte di Trentino Sviluppo Spa dei concerti estivi in località di montagna, manifestazione nota come «I suoni delle Dolomiti» che porta artisti di fama internazionale sulle montagne più belle dell'arco alpino. L'ipotesi da verificare è la violazione delle norme sulla leale concorrenza e il libero mercato.
«Per realizzare il festival Trentino Sviluppo, società pubblica, impiega denaro proveniente dall'amministrazione provinciale. E proprio l'Antitrust in una circolare emanata nel 2008 raccomandava l'erogazione di fondi pubblici nel settore dello spettacolo solo attraverso bandi adeguatamente pubblicizzati» accusa Agostino Carollo, titolare dell'impresa Everness che si occupa di produzione discografica ed organizzazione di eventi artistici, e autore dell'esposto all'antitrust. Carollo ritiene che Trentino Sviluppo organizzando gli eventi musicali faccia della concorrenza sleale all'interno del mercato dello spettacolo in quanto risulta assente la pubblicazione di bandi rivolti alle diverse imprese che operano nel settore.
Ad «appesantire» la situazione, secondo il musicista roveretano, già candidato nel novembre scorso alla presidenza della Provincia, è la gratuità de «I Suoni delle Dolomiti» per il pubblico partecipante: «Trentino Sviluppo entra sul mercato come ente organizzatore mettendosi in diretta concorrenza con i professionisti nel settore che non possono certo permettersi di regalare concerti» spiega il musicista trentino. «Cosa accadrebbe - aggiunge - se Trentino Sviluppo agisse nello stesso modo in un settore diverso da quello dello spettacolo? Ad esempio, promuovendo il turismo con l'apertura di una catena di gelaterie dove si mangiano gratis ottimi gelati. Sarebbe un successo assicurato ma cosa direbbero tutti i gelatai per vivere del loro lavoro i gelati devono venderli?».
L'esposto di Carollo è del 2 agosto scorso e pochi giorni dopo, il 12 agosto, l'antitrust comunicava l'apertura di un'istruttoria, atto dovuto di fronte alla segnalazione circostanziata del musicista, assegnata per competenza alla Direzione Manifatturiero e Servizi.
Per organizzare «I Suoni delle Dolomiti» la società ha speso, secondo le ricerche di Carollo, circa 600mila euro nel 2010. «Cifra a cui si devono aggiungere le spese per personale ed organizzazione per circa 200mila euro» dice il dj mostrando il bilancio della manifestazione, entrato in suo possesso solo a seguito del ricorso al Tar. «Certamente nessun privato imprenditore può sostenere spese del genere senza far pagare il biglietto agli spettatori» puntualizza Carollo. «Tengo a sottolineare - aggiunge - che la mission dichiarata da Trentino Sviluppo SpA è quella di promuovere l'attività di tutte le imprese trentine, non di fare loro concorrenza. Tanto più senza essere in possesso di titoli professionali per organizzare concerti». «Mi auguro che l'intervento dell'Antitrust - conclude Carollo - ripristini la libera concorrenza nel campo di eventi di cultura e spettacolo».

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