Il Mercatino chiude Se ne riparla a Pasqua

Il Mercatino di Pasqua? Una grande idea. La soluzione giusta per animare la città di Trento anche nel periodo primaverile e per contribuire al rilancio dell'economia locale. Turisti ed espositori promuovono a pieni voti la proposta lanciata sabato da  Battista Polonioli . L'annuncio del neopresidente di Trentofiere, che dal 10 aprile fino al 21, a meno di sorprese, piazza Duomo sarà invasa da bancarelle, come succede da 20 anni, nei mesi di novembre e dicembre, in piazza Fiera, ha fatto dunque il pieno di consensiMercatino a Pasqua, ti convince?

di Nicola Marchesoni

mercatiniIl Mercatino di Pasqua? Una grande idea. La soluzione giusta per animare la città di Trento anche nel periodo primaverile e per contribuire al rilancio dell'economia locale. Turisti ed espositori promuovono a pieni voti la proposta lanciata sabato da  Battista Polonioli . L'annuncio del neopresidente di Trentofiere, che dal 10 aprile fino al 21, a meno di sorprese, piazza Duomo sarà invasa da bancarelle, come succede da 20 anni, nei mesi di novembre e dicembre, in piazza Fiera, ha fatto dunque il pieno di consensi. 
A poche ore dalla chiusura del mercatino di Natale - prevista per oggi - intanto, contrariamente a quanto succedeva in passato, quando nella parte finale della manifestazione si assisteva ad un calo d'interesse, l'afflusso di visitatori resta consistente. Dal mattino il centro storico era pieno di persone. Tanti i trentini, tantissima la gente proveniente dalle regioni limitrofe, in particolare dal Veneto, dalla Lombardia e dall'Emilia Romagna. 
C'è, però, anche chi arriva da più lontano. È il caso di  Roberto Alfei . «È la prima volta - racconta - che scelgo il Trentino. L'ho fatto perché volevo visitare il vostro mercatino. Vengo da Macerata e la prima impressione è positiva. Sono rimasto colpito dalla qualità dei prodotti presenti sulle bancarelle. Difetti? Forse bisognerebbe collegare meglio piazza Fiera e le vie limitrofe ai parcheggi che si trovano alle uscite dell'autostrada». Mentre sorseggia un caffè corretto e si mangia un pezzo di strudel («fantastico») legge sulla prima pagina dell'Adige la notizia del probabile Mercatino di Pasqua: «Se va in porto, torno. Fatelo, sbaraglierete la concorrenza».
 Alessandro Galletti  coccola il figlio piccolo e si guarda intorno con l'entusiasmo di un bambino: «Al Mugello, la mia terra, si parla parecchio di voi. Siete stati bravi a capire che per essere vincenti nel settore turistico è necessario puntare sull'eccellenza. Vendere oggetti dell'artigianato delle vostre valli e dare da mangiare polenta e crauti, ad esempio, è quello che da 20 anni vi permette di essere sempre sulla cresta dell'onda. Un evento uguale a Pasqua? Geniale».  Martino Lorenz , scultore di Canazei ed espositore a Trento dal 2007, ascolta tutto e applaude: «A Pasqua ci saremo, ovviamente con una proposta di merce differente. Il mercatino di Natale ci insegna che solo facendo sinergia tra operatori possiamo competere con concorrenti sempre più agguerriti. Penso in primo luogo all'Alto Adige. Dobbiamo metterci al lavoro per predisporre un aprile frizzante». 
Alle ore 12, camminare in zona Pedavena è un'impresa difficile. Ci si muove a fatica. È un pullulare di dialetti, lingue e battute diverse.  Valter Rossi , titolare di Maso Villa Piccola di Faedo, nel suo stand fa affari d'oro: «Non ho problemi a dire che per noi si sta per chiudere un dicembre molto positivo. Per le piccole aziende come la mia è fondamentale avere le opportunità giuste per promuovere i suoi gioielli. Se tra quattro mesi ci verrà chiesto di andare in piazza Duomo noi risponderemo sì». 
 Luca  e  Carla D'Agostino  arrivano da Udine: «Conoscevamo il Mercatino di Bolzano, questo è più bello. Dovete venderlo meglio. Fatelo conoscere, attraverso i vari canali, internet compreso, sia in Italia che all'estero. Imparate dall'Alto Adige». Claudio Muccinelli  (Forlì) non trova nessun difetto all'iniziativa: «Sfiorate la perfezione. Se vogliamo essere pignoli, io estenderei l'apertura fino alle 21». 
 Andrea Basoccu , giunto per l'occasione in Trentino da Milano, osserva esterrefatto i prodotti in legno sistemati all'esterno di una bancarella: «Strepitosi. In un'epoca dove trionfa la quantità, c'è ancora spazio per l'esclusivo. Per il bello. Continuate così». Un invito al presidente di Trentofiere a concretizzare il Mercatino di Pasqua arriva anche dal torinese  Giulio Guida  («Deve, comunque, avere una formula che si differenzia da quella invernale») e da  Giorgio Battan , espositore di Andalo. 
Passano le ore, ma piazza Fiera mantiene inalterata la magia di un momento che si vorrebbe non finisse mai.

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