«Ok all'unione A22-A4 ma con la Valdastico»

Diego Mosna sta entrando sempre più nel ruolo di vicepresidente del consiglio provinciale e si dice pronto a lavorare, dall'opposizione, per il bene del Trentino. Considera importante avere un «fisco trentino» e dice sì al matrimonio tra A22 e A4, ma a patto che si faccia la Valdastico

di Matteo Lunelli

D'accordo con Ugo Rossi sulla grande importanza strategica di un «fisco trentino», attento al possibile matrimonio tra A22 e A4 e in sintonia con lo Schneck pensiero (fusione A4 e Brennero ma con la Valdastico) e orgoglioso del nuovo ruolo di vice presidente del consiglio provinciale. Diego Mosna, dopo la sconfitta elettorale, ha deciso di mettersi in gioco in consiglio ed è pronto, anche se dall'opposizione, a lavorare per il bene del Trentino.

 

Partiamo dal discorso di insediamento di Rossi, che si è soffermato su quanto saranno importanti per garantire la crescita la competenza sui tributi locali e la delega sull'Agenzia delle entrate.
«Non posso che essere d'accordo sul fatto che queste possibilità sarebbero fondamentali per una ripresa del Trentino. Tuttavia è bene sottolineare come tutto questo sia legato ai costi: se l'aumento non sarà esagerato si tratterebbe di una svolta storica. Però non conoscendo, ad oggi, tutti i numeri, o meglio le cifre, dare un giudizio tecnico è difficile. Se l'emendamento verrà approvato la Provincia potrà agire in prima persona e questo riporterebbe a un leit motiv della mia campagna elettorale, ovvero che la pubblica amministrazione debba avvicinarsi alle aziende».
 

Quindi, anche da imprenditore, vede bene la delega fiscale?
«Certamente, se saranno risorse usate per le nostre attività produttive non posso che vedere la cosa positivamente. Da consigliere, tuttavia, non posso non essere attento ai costi che questa sorta di rivoluzione comporterebbe».
 

I politici trentini a Roma si stanno muovendo in maniera positiva, quindi?
«Penso stiamo parlando di trattative avviate da tempo, quindi, se tutto andrà in porto positivamente, i meriti andranno divisi con chi in passato ha dato il via al tutto».
 

Altro nodo cruciale in primo piano in questi giorni: A4 e A22. Cosa pensa di quanto detto da Attilio Schneck, ovvero «niente fusione senza Valdastico»?
«Il tema è importante: il rinnovo della concessione senza andare ad un rischiosissimo concorso europeo è fondamentale. E devo dire che la penso esattamente come Schneck: ormai della Valdastico c'è bisogno. Basterebbe dimenticare per un attimo l'aspetto ideologico e guardare a quello pratico e progettuale della questione: quella strada sarebbe una dorsale fondamentale per uscire dal Trentino ma soprattutto per «ricevere», e intendo sia merci sia persone. E anche dal punto di vista ambientale direi che sarebbe meno impattante un tunnel rispetto alla costruzione di nuove superstrade in Valsugana, un'arteria che ormai è quasi impraticabile. Quindi una fusione A4 e A22 con la Valdastico sarebbe perfetto».
 

Veniamo al suo nuovo ruolo: come è iniziata la nuova esperienza da politico in consiglio?
«Il clima non è di contrasto e si respira una voglia di collaborare per il bene del Trentino. Noi come opposizione vogliamo essere sempre costruttivi anche se poi bisognerà vedere di volta in volta i temi del dibattito. Per quanto riguarda la mia elezione a vice presidente si tratta di un atto non dovuto e che mi ha dato grande soddisfazione».

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