Ai consiglieri provinciali 5.435 euro netti al mese

È più bassa di prima, certo, ma è pur sempre una «busta paga» di tutto rispetto. I neoconsiglieri provinciali, che si apprestano ad avviare la legislatura, potranno contare su una indennità mensile di 5.435 euro netti. Il taglio, rispetto ai predecessori, è di 500 euro al mese. La legge regionale che ha tagliato i costi della politica ha anche ridotto i rimborsi spese regionali a 750 euro netti mensili. Ma i consiglieri potranno consolarsi con la rivalutazione, che avviene in base all'indice Istat. Ugo Rossi riceverà 8.200 euro netti

di Luisa Maria Patruno

I consiglieri provinciali eletti in questa legislatura riceveranno ogni mese  5.435  euro netti, ovvero  500  euro in meno rispetto ai predecessori, in forza della legge approvata dal consiglio regionale nel settembre dell'anno scorso, che ha tagliato le indennità dei consiglieri regionali (i consiglieri provinciali di Trento e di Bolzano sono anche consiglieri regionali) e ha ridotto i rimborsi spese regionali a  750 euro netti mensili.
Ma attenzione: la legge regionale prevede che l'indennità venga rivalutata annualmente in base all'indice Istat e verranno «scongelati» i  290 euro  netti di rivalutazione Istat a cui i consiglieri della precedente legislatura avevano rinunciato, non ritenendo opportuno concedersi un aumento mentre gli stipendi per tutti gli altri sono da anni bloccati. La legge prevedeva infatti che il taglio di quella cifra avvesse efficacia solo per quella legislatura. Resterà da capire se i nuovi eletti vorranno intervenire nuovamente per bloccare la rivalutazione per recuperare l'inflazione anche degli anni precedenti e dei prossimi oppure no.

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