Il relitto Enel sede di Trentino Network

Da relitto incompiuto, simbolo di tante opere iniziate ma mai terminate, a snodo centrale del Trentino che punta al futuro, alla banda larga e ai servizi di connettività alla rete. Ieri mattina in via Pedrotti (Cristo Re) l'inaugurazione dell'edificio realizzato in parte da Enel negli anni Ottanta per farne il proprio centro operativo e poi abbandonato a se stesso che, dopo anni di lavoro, è stato trasformato nella nuova sede di Trentino Network e del centro operativo di controllo della rete provinciale a banda larga

di Fabia Sartori

Da relitto incompiuto, simbolo di tante opere iniziate ma mai terminate, a snodo centrale del Trentino che punta al futuro, alla banda larga e ai servizi di connettività alla rete. Ieri mattina in via Pedrotti (Cristo Re) l'inaugurazione dell'edificio realizzato in parte da Enel negli anni Ottanta per farne il proprio centro operativo e poi abbandonato a se stesso che, dopo anni di lavoro, è stato trasformato nella nuova sede di Trentino Network e del centro operativo di controllo della rete provinciale a banda larga.
Ad oggi, il «Trentino digitale» può contare sul dispiegamento di circa 1.000 chilometri di dorsale in fibra ottica e di 92 nodi di rete che presidiano il territorio. Senza scordare i 120 punti d'accesso WiFi free e le 1500 antenne installate sul territorio. «Il piano terra - spiega l'amministratore delegato di Trentino Network Alessandro Zorer - è una sorta di centro in cui confluisce e da cui parte il segnale digitale che percorre l'intero territorio».
In sostanza il polo di Trento diviene il «congiungimento centrale tra l'anello di fibra ottica che si svolge a est e quello che invece si snoda ad ovest». «Desideriamo valorizzare il territorio puntando sull'innovazione - aggiunge Zorer - Questo tipo di infrastrutture consente la diffusione di conoscenza e creatività, di libertà e mobilità, di qualità dell'ambiente naturale e culturale».
I tre rimanenti piani fuori terra sono destinati ad ospitare il Centro operativo di rete (Noc) dove una quindicina di operatori si occupano a turnazione di controllare la rete ed i servizi che si appoggiano ad essa, siano essi destinati ad enti pubblici oppure a privati cittadini. «Se per due terzi l'edificio è occupato dalla nostra società - prosegue Zorer - gli spazi rimanenti saranno destinati alla Centrale provinciale per la gestione di crisi ed emergenze». Ed a tal proposito ben si introduce anche la gestione, sempre da parte di Trentino Network, della rete Tetranet ad alta affidabilità attraverso cui comunicano le varie forze della Protezione Civile.
A trovare impiego presso la nuova sede composta da tre piani ordinati e lineari, con spazi ampi e perfettamente funzionali, infine, saranno complessivamente 80 lavoratori. «Il progetto territoriale di digitalizzazione - afferma il presidente di Trentino Network Roberto Lazzaris - è iniziato una decina di anni fa ed oggi possiamo dire di correre nella direzione di accettare le sifde digitali del futuro grazie allo sviluppo di una società altamente globalizzata».
Come il presidente della circoscrizione Centro storico-Piedicastello Melchiore Redolfi, anche il presidente della Provincia Alberto Pacher ha espresso grande soddisfazione per «il miglioramento qualitativo dell'area in cui sorge la nuova sede, la quale costituisce anche un ottimo biglietto da visita per chi entra in città dal vicino casello autostradale». Ma soprattutto «il Trentino - continua Pacher - diventa baricentrico tra malghe e microchip. Ed in questo caso tocchiamo l'estremo d'innovazione informatica e digitalizzazione». A sancire la benedizione ufficiale è stato l'arcivescovo di Trento Luigi Bressan, che ha sottolineato come «i collegamenti digitali di cui disponiamo vadano impiegati nell'intento di costruire legami di pace e solidarietà». Da ricordare che oggi, in occasione della «Notte dei Ricercatori», la nuova sede di Trentino Network apre le porte a tutti coloro che sono interessati a conoscere da vicino le varie attività svolte dalla società (in orario 16-19).

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