La mitica «Scaletta», voci e volti in un documentario

Da cinquant'anni l'Osteria «La Scaletta» di vicolo Santa Maria Maddalena a Trento è uguale a sé stessa. Per fortuna non è mai cambiata e continua ad essere non solo l'ultima unica vera «osteria» della città (forse con il bar dei Cavai), ma anche un vero «ecosistema» sociale. Per questo la presentazione del documentario «Vicolo Santa Maria Maddalena 9» dedicato proprio alla storia del locale si è trasformata in una specie di «reunion», con un foltissimo pubblico traboccante fin sulla strada. Il film di Alessandro Girardi e Jacopo Maramieri, con la partecipazione dell'attore teatrale Bruno Vanzo, parla di Scaletta ma allo stesso tempo è «uno sguardo alternativo sulla città di Trento»

di Gigi Zoppello

Da cinquant'anni l'Osteria «La Scaletta» di vicolo Santa Maria Maddalena a Trento è uguale a sé stessa. Per fortuna non è mai cambiata e continua ad essere non solo l'ultima unica vera «osteria» della città (forse con il bar dei Cavai), ma anche un vero «ecosistema» sociale.
Per questo la presentazione del documentario «Vicolo Santa Maria Maddalena 9» dedicato proprio alla storia del locale si è trasformata in una specie di «reunion», con un foltissimo pubblico traboccante fin sulla strada. Il film di Alessandro Girardi e Jacopo Maramieri, con la partecipazione dell'attore teatrale Bruno Vanzo, parla di Scaletta ma allo stesso tempo è «uno sguardo alternativo sulla città di Trento», come spiegano gli autori. «La Scaletta ha una storia di decenni alle spalle. Sulle sue panche si sono seduti per un bicchiere di vino in compagnia poeti e mendicanti, attori hanno riempito le sue sale di poesie e racconti, pittori l'hanno immaginata e fissata su una tela, avvocati si sono slacciati le loro cravatte strette, giornalisti si incontravano e si scambiavano opinioni. E poi la gente comune, quella che ha tutta la sua vita, sulla sua pelle e nelle sue rughe, da raccontare. Ci immaginiamo dunque che la sua storia, quella della Scaletta, sia molto di più del racconto di un "bar qualunque"».
Girardi e Maramieri hanno fatto un film che è una dichiarazione d'amore a questo locale, semplicemente lasciando che a parlare siano i suoi frequentatori. Perché «La Scaletta sembra più un micro-cosmo che sopravvive in un universo che si espande in un'altra direzione». Fino all'affermazione finale: «La Scaletta rappresenta un eco-sistema a parte dove l'unica regola è sempre stata "l'uguaglianza dell'essere umano"».
Il documentario (realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto) rimane una preziosa testimonianza. La Scaletta, invece, rimane quello che è sempre stata. E gli avventori, unanimi, salutano la nuova gestione di Stefano Dorigatti, ex patron del Campèl: dai tempi del mitico Gianni, in pochi hanno saputo conquistare la diffidente e coriacea platea della Scaletta come lui.

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