Bondone, partiti i lavori  per la nuova seggiovia

Sono già partiti, sul Bondone, i lavori per la realizzazione della nuova seggiovia. La vecchia «Topolino - Montesel» è già stata in gran parte smantellata, per lasciare il posto al nuovo impianto costruito dalla Doppelmayr, per il quale sono stati complessivamente stanziati 5 milioni di euro. È ancora, polemica, intanto, sul cantiere aperto alle Viote: addio prati, è la denuncia, sembra ormai un cratere lunare

di Daniele Battistel

bondoneimg_1637_10289996BONDONE - «Sul Bondone, invece di valorizzare i parcheggi già esistenti alle Rocce Rosse e potenziare i servizi di bus navetta di collegamento, ne sono stati costruiti di nuovi e ora la strada che li congiunge assomiglia più ad uno svincolo autostradale che ad una strada di montagna, dimostrando una scarsa sensibilità nei confronti dell'ambiente e del paesaggio montano.


Viene da chiedersi perché un turista dovrebbe salire sul Bondone quando qui si ritrova esattamente lo stesso paesaggio urbano che voleva lasciarsi alle spalle: doppio ampio parcheggio asfaltato, strisce blu, rotatoria, parcheggio autobus, ponte, altro parcheggio, cumuli di terreno asportato, jersey di cemento armato, ecc…».


Stavolta sono i cantieri per la «rinaturalizzazione» delle Viote a finire nel «mirino» di Claudio Cia, combattivo consigliere comunale d'opposizione. «I grandi parcheggi costruiti sono vuoti, l'area attorno alla "capanna delle Viote" ha assunto le sembianze di un cratere lunare, l'erba non sta crescendo sull'arida terra che ora è in bella vista, le autovetture sono ancora parcheggiate davanti alla capanna tra il bar e il paesaggio delle tre cime con buona pace del recupero naturalistico dell'area. Per giunta la citata "rinaturazione" non è visibile ad occhio umano e le Viote, non prendiamoci in giro… non sono più belle di prima».


Insomma, cantieri a rilento rispetto alla tempistica prevista e paesaggio che, anziché milgiorare con lo spostamento del parcheggio nei pressi del rifugio, sarebbe in realtà peggiorato. Da qui la sua interrogazione per chiedere al sindaco Andreatta i tempi di conclusione dei lavori e «per attivarsi per una politica che si astenga dall'infierire ulteriormente su questo patrimonio ambientale, impegnandosi ad introdurre nel prossimo piano territoriale un progetto di sviluppo per il Bondone che preveda l'impatto zero, cioè la rimozione o il recupero dei vecchi complessi non utilizzati e la rinaturazione delle aree ora tristemente antropizzate, senza intaccare nuovo territorio».


«Il cantiere - ammette l'assessore ai lavori pubblici Italo Gilmozzi - ha subito qualche ritardo per una lunga serie di motivi, ma ora si sta recuperando e tra la fine dell'anno e l'inizio del prossimo i lavori dovrebbero essere terminati». Per questo, smorzando ogni polemica, Gilmozzi invita Cia ad avere un po' di pazienza: «Quando tutto sarà concluso e sarà ricresciuta l'erba, la piana delle Viote sarà ancora più bella di prima».


«Ad ogni modo - aggiunge l'assessore in risposta alle critiche lanciate da Cia - in giugno abbiamo fatto un sopralluogo alle Viote con tutti i componenti della commissione ambiente del Comune e nessuno, nemmeno i consiglieri d'opposizione, hanno notato tutti questi crateri. Ritengo che il progetto, una volta concluso migliorerà il paesaggio delle Viote, visto che non avremo più le macchine parcheggiate lungo la strada».

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