Lega, raccolta firme contro il Bruno a Piedicastello

La Lega Nord del Trentino contro il trasferimento a Piedicastello del Centro sociale Bruno, da anni in via della Dogana: ieri ha preso il via la raccolta firme contro questo tipo di spostamento, che sarà proposta sia a livello comunale che a livello circoscrizionale. «Già questa mattina (ieri per chi legge, ndr) - afferma il segretario del Carroccio Maurizio Fugatti - la nostra presenza con il gazebo in centro città ci ha permesso di raccogliere una quarantina di firme: puntiamo ad ottenerne qualche migliaio per poi consegnarle alle amministrazioni competenti»

di Fabia Sartori

La Lega Nord del Trentino contro il trasferimento a Piedicastello del Centro sociale Bruno, da anni in via della Dogana: ieri ha preso il via la raccolta firme contro questo tipo di spostamento, che sarà proposta sia a livello comunale che a livello circoscrizionale. «Già questa mattina (ieri per chi legge, ndr) - afferma il segretario del Carroccio Maurizio Fugatti - la nostra presenza con il gazebo in centro città ci ha permesso di raccogliere una quarantina di firme: puntiamo ad ottenerne qualche migliaio per poi consegnarle alle amministrazioni competenti».
Nelle prossime settimane i «punti» di raccolta firme prenderanno dimora in centro città, in piazza a Piedicastello e in via Papiria nelle principali ore di frequentazione da parte dei cittadini. «All'interno della comunità pedecastelota - prosegue Fugatti - abbiamo riscontrato decisi malumori: si teme che possano venire alterati gli equilibri del quartiere raggiunti con molta fatica negli ultimi anni». Durante la conferenza stampa convocata dai leghisti emerge chiaramente la presa di posizione assunta da molte associazioni e comitati circoscrizionali nel voler mantenere distante il Centro sociale Bruno da Piedicastello, «tra cui certamente il Gruppo Alpini del sobborgo - afferma il consigliere comunale Vittorio Bridi - e il Comitato per Piedicastello».
Attualmente sono tre le sedi «papabili», tutte di proprietà della Provincia, che si collocano in via Papiria, in via Brescia e nei pressi dell'ex Italcementi. «Per come si sono comportati fino ad oggi gli esponenti del Centro sociale - afferma Bridi - non vedo in che maniera possano meritare di essere agevolati dalle istituzioni: si tratta di anarchici che non riconoscono lo Stato né tantomeno le istituzioni che vi operano, benché fino ad oggi non si siano manifestati episodi di violenza».
In sostanza il messaggio che il Carroccio vuole fare passare è che l'amministrazione comunale ha investito oltre 3 milioni di euro per la riqualificazione del quartiere di Piedicastello: «Ora si rischia - conclude Bridi - di dover convivere con muri insozzati ed imbrattati, piuttosto con episodi di schiamazzi notturni o disturbi alla quiete. Per non parlare della scarsa sicurezza personale per le vie del quartiere con cui i residenti si ritroverebbero a dover convivere». È infine il consigliere circoscrizionale della Lega Nord Gianni Festini Brosa ad invitare a «tener ben presente gli effetti negativi che potrebbero scaturire nel momento in cui i disobbedienti anarchici venissero a contatto con gli studenti delle scuole che sorgeranno presso l'ex Italcementi».

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