Centrosinistra: una settimana per trovare un nome

La coalizione di centrosinistra autonomista si è presa altro tempo, almeno una settimana, per cercare di trovare il nome di un candidato presidente condiviso ed evitare così le primarie, sulle quali l'Upt mantiene molte riserve. Se poi non si riuscirà a trovare il nome che mette tutti d'accordo, verranno organizzate primarie di coalizione o il 16 o il 23 giugno. È questo l'orientamento emerso ieri pomeriggio nella riunione alla quale hanno partecipato i segretari delle forze politiche che compongono l'alleanza

di Luisa Maria Patruno

La coalizione di centrosinistra autonomista si è presa altro tempo, almeno una settimana, per cercare di trovare il nome di un candidato presidente condiviso ed evitare così le primarie, sulle quali l'Upt mantiene molte riserve. Se poi non si riuscirà a trovare il nome che mette tutti d'accordo, verranno organizzate primarie di coalizione o il 16 o il 23 giugno. È questo l'orientamento emerso ieri pomeriggio nella riunione alla quale hanno partecipato i segretari delle forze politiche che compongono l'alleanza. Flavia Fontana, segretaria dell'Upt, ha confermato la sua resistenza alle primarie e ha ripetuto che: «La disponibilità di Alberto Pacher avrebbe risolto la questione perché sarebbe stato un nome di garanzia per tutte le forze politiche della coalizione». E questo è stato riconosciuto da più voci. Resta il fatto che allo stato il presidente della Provincia ha detto no e dunque l'Upt, il Pd o altri partiti della coalizione hanno pochi giorni per tirare fuori l'asso nella manica - se ce l'hanno - per chiudere la partita. O per lo meno hanno una settimana per convincere gli alleati a convergere su uno dei nomi che già hanno espresso la loro disponibilità per non scontrarsi alle primarie, visto che nel Pd resta ancora aperto il problema di avere un'abbondanza di candidati, tra cui due - Luca Zeni e Donata Borgonovo Re - che non piacciono alle altre forze della maggioranza, in particolare a Upt e Patt, che infatti anche ieri hanno insistito perché se primarie dovranno essere siano a turno unico e con un solo candidato per partito. Da qui a lunedì prossimo, dunque, il segretario del Pd, Michele Nicoletti, che ieri era all'incontro con il presidente Roberto Pinter, dovrà saggiare il terreno con colloqui informali, soprattutto con l'Upt e il Patt, per verificare se esiste una convergenza su un nome. L'unico nome del Pd che ha qualche chance in questo momento, come candidato di coalizione, è quello dell'assessore all'industria, Alessandro Olivi. Il problema è che - assessore per assessore - non si capisce perché il Patt dovrebbe convergere su Olivi e non tentare con le primarie di mettere in luce il suo Ugo Rossi e lo stesso vale per l'Upt con Mauro Gilmozzi. Una cosa infatti è Alberto Pacher, che il partito di Dellai sarebbe pronto ad appoggiare, un'altra è Olivi. Questi altri giorni di tempo, prima di dare il via alle primarie, serviranno dunque a verificare anche il gradimento su Olivi o su nomi nuovi che potrebbero essere tirati fuori a sorpresa. C'è chi, anche nel Pd, come Margherita Cogo, vedrebbe bene Ilaria Vescovi, ex presidente degli industriali, nome già circolato, ma che non sembra prendere quota, almeno per ora. Alessandro Pietracci, segretario provinciale del Psi, ha avanzato ieri ufficialmente all'incontro il nome di Mario Raffaelli: «È disponibile se la sua potrà essere una candidatura largamente condivisa». L'ex sottosegretario sarebbe dunque della partita nell'ipotesi di candidatura unitaria anche se Pietracci aggiunge: «Non escludiamo che possa essere uno dei candidati alle primarie, anche se non condividiamo l'idea che ogni partito si presenti con un candidato, come se fossero un modo per misurarsi, non mi sembra una bella partenza». All'incontro erano presenti anche Marco Boato per i Verdi che ha confermato l'indicazione di Lucia Coppola se ci saranno primarie di coalizione e l'Italia dei valori. Ivo Tarolli, segretario provinciale dell'Udc, non è stato invece in grado confermare l'adesione del suo partito, che è in fase di scioglimento e trasformazione, alla coalizione. Non parteciperà dunque al gruppo, guidato da Roberto Pinter, per l'elaborazione della carta d'intenti della coalizione e la prima bozza del programma che si riunirà dopodomani.

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