Piste ciclabili a Trento, «si deve fare di più»

Il sistema di piste ciclabili a Trento è sostanzialmente buono, ma rimangono alcune criticità che devono essere risolte. A farlo notare sono stati i rappresentati di Legambiente, Fiab e Cittainbici che, proprio ieri, hanno promosso a Trento il «Giretto d'Italia», terza edizione del campionato nazionale di ciclabilità urbana che nel 2012 ha visto la nostra città essere premiata come «regina dei pedali» con la maglia rosa tra i centri di medie dimensioni

di Giuseppe Fin

Il sistema di piste ciclabili a Trento è sostanzialmente buono, ma rimangono alcune criticità che devono essere risolte.
A farlo notare sono stati i rappresentati di Legambiente, Fiab e Cittainbici che, proprio ieri, hanno promosso a Trento il «Giretto d'Italia», terza edizione del campionato nazionale di ciclabilità urbana che nel 2012 ha visto la nostra città essere premiata come «regina dei pedali» con la maglia rosa tra i centri di medie dimensioni.
Una vera e propria gara a cui hanno partecipato 23 centri urbani, organizzata in tre gironi sulla base del numero di abitanti. La sfida, sostanzialmente, si è basata sul numero di passaggi in bicicletta che sono stati contati nei check-point individuati nelle città. Nel caso di Trento, i punti di controllo in via Endrici, via Vannetti e corso Tre Novembre, tra le 7.30 e le 9.30 di ieri, hanno visto il passaggio di 1.322 bici e 1002 auto. Ad ogni ciclista è stato dato in premio un buono per un caffè.
L'obiettivo dell'iniziativa, al di là della sfida, è stato quello ancora una volta di favorire e incentivare la mobilità su due ruote negli spostamenti quotidiani per recarsi al lavoro, a scuola o a compiere le commissioni quotidiane.
Se il popolo dei ciclisti è in continuo aumento, non mancano, però, le aree all'interno del territorio comunale dove è ancora assente una pista ciclabile o mancano addirittura nche solo la segnaletica orizzontale e verticale.
«Di competenza comunale - ha spiegato Manuela Demattè, della Fiab - ci sono ad oggi circa 25 chilometri di piste che rappresentano il completamento di un piano ciclabile fatto, risalente ancora al 1990. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un continuo aumento del numero di persone che utilizzano la bicicletta nei propri movimenti in città, forse anche a causa di una crisi che porta a lasciare l'auto in garage. Questo ha messo in luce diverse criticità che, nonostante siano già state indicate all'Amministrazione, ad oggi non sono state affrontate e sono ancora presenti».
Tra i problemi principali che affligge la ciclabilità cittadina, spicca la mancanza di una adeguata rete ciclabile nella zona degli istituti superiori che si trovano tra via Barbacovi e via Brigata Acqui: «Tutta quell'area - ha spiegato la rappresentate della Fiab - dovrebbe avere un'adeguata pista ciclabile, vista anche l'alta presenza di studenti che si recano a scuola con la bici. L'unico tratto presente, ad un certo punto si interrompe».
Ad essere potenziati dovrebbero essere, però, anche i collegamenti con i parcheggi che si trovano nelle vicinanze del centro città e soprattutto la segnaletica. «Rispetto a Bolzano - ha spiegato Fernando Boso di Legambiente - qui da noi c'è una differenza abissale. Manca spesso la segnaletica verticale, ma anche quella orizzontale. La pista ciclabile presente in corso Tre Novembre ne è un esempio. Negli attraversamenti sono segnate solo le strisce pedonali e non quelle per le bici, portando in questo modo il ciclista a scendere dal proprio mezzo più volte in pochi metri». Ultimo dei problemi, ma non il meno importante, è la mancanza di rastrelliere in centro storico. «Abbiamo consigliato il "modello Verona", adottato oggi solo davanti alla stazione ferroviaria - ha precisato la Fiab - sarebbe adatto a tutte le bici, ma al momento è ancora tutto fermo».

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