«Piedicastello non è posto per il centro sociale Bruno»

L'incontro avuto giovedì pomeriggio con il presidente della circoscrizione Melchiore Redolfi e il presidente della Patrimonio Trentino Spa Claudio Bortolotti, non sembra aver tranquillizzato i cittadini di Piedicastello sull'ipotesi di uno spostamento del Centro sociale Bruno in via Papiria. «Non abbiamo nessuna preclusione nei confronti del Bruno - ci spiegano alcuni cittadini di Piedicastello - stiamo però parlando di un antico rione con strade strette, un numero di parcheggi che diventerebbe insufficiente e altri problemi logistici»

di Giuseppe Fin

L'incontro avuto giovedì pomeriggio con il presidente della circoscrizione Melchiore Redolfi e il presidente della Patrimonio Trentino Spa Claudio Bortolotti, non sembra aver tranquillizzato i cittadini di Piedicastello sull'ipotesi di uno spostamento del Centro sociale Bruno in via Papiria.
Alla successiva riunione organizzata ad hoc dal comitato per discutere sulla questione sono state messe in luce molte criticità, tanto da chiedere l'apertura di un confronto con le istituzioni. «Non abbiamo nessuna preclusione nei confronti del Bruno - ci spiegano alcuni cittadini di Piedicastello - stiamo però parlando di un antico rione con strade strette, un numero di parcheggi che diventerebbe insufficiente e altri problemi logistici».
Al momento il Comitato di Piedicastello non si è espresso in via ufficiale, ma nell'ultima riunione è trapelata l'intenzione di invitare la Circoscrizione, il Comune e i rappresentanti della Provincia a un incontro pubblico. «Chiederemo ai soggetti coinvolti- spiegano - che si arrivi a un confronto con tutta la popolazione, visto la portata della questione. Scelte del genere non possono essere prese senza sentire i residenti».
L'immobile di tre piani situato in via Papiria, che in futuro potrebbe ospitare i ragazzi del Bruno, è stato liberato lo scorso anno dopo uno sfratto esecutivo. Le ultime ad abitare l'edificio sono state due anziane, residenti nella casa da diversi anni.
Nemmeno la circoscrizione Centro Storico Piedicastello sembra al momento aver preso una posizione. Il presidente Redolfi nei giorni scorsi ha ribadito la volontà di intraprendere una qualche forma di confronto con la popolazione, precisando però come non si possa andare avanti «sempre con no» e ricordando «i tanti soldi che l'amministrazione comunale mette in campo per la riqualificazione del quartiere».
Ad essere certa è la ristrettezza dei tempi. Lo spostamento del Bruno dovrebbe avvenire entro circa un anno, affinché si sblocchi l'operazione di permuta tra la Provincia e la Cooperazione. A quest'ultima, infatti, piazza Dante cederebbe l'edificio in via Dogana, oggi occupato dal Centro sociale, in cambio dell'area dell'ex Italcementi.
La Provincia e la circoscrizione sembrano però aver fatto i conti senza l'oste. Il Centro sociale Bruno ha dichiarato, infatti, di non essere stato coinvolto nella discussione e di non essere a conoscenza dell'ipotesi di un trasferimento a Piedicastello.
La propria posizione non sembra cambiare dall'ultimo comunicato stampa, pubblicato nel sito del Centro sociale, dove i ragazzi spiegano che «non si ha nessuna intenzione di chiudere la propria esperienza» e di essere pronti a sedersi a discutere «se dalla controparte c'è la volontà».
«I nostri passi nella direzione del dialogo li abbiamo fatti - spiegano dal Centro sociale - dalla Cooperazione e dalla Provincia nessuna risposta. Se loro non vogliono parlare e trattare si assumeranno anche la responsabilità politica delle loro azioni».

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