Fuma e viene multato  «Non ho soldi per pagare»

Che il fumo faccia male a salute e portafoglio è assodato, ma il vizio non è facile da abbandonare. Ne sa qualcosa un trentino pizzicato a fumare in un luogo vietato e sanzionato. L'uomo, che pure ha ammesso l'infrazione, ha impugnato la contravvenzione dicendo di non avere i soldi per pagare. Ma il giudice lo ha «condannato» a pagare con una motivazione inoppugnabile: se può comprarsi le sigarette può anche pagare la multa

FUMOTRENTO - Pizzicato a fumare in un luogo vietato, ha rimediato una sanzione. Una multa che un trentino chiedeva gli venisse annullata perché non aveva i soldi per pagarla. Ma il giudice ha respinto la richiesta, sia perché la motivazione addotta non è prevista dalla legge, ma ricordando anche che il costo mensile delle sigarette è superiore a quello della multa.


La vicenda, approdata davanti al giudice di pace di Trento, risale al maggio scorso. L'uomo era stato sorpreso a fumare in un luogo in cui era vietato ed aveva rimediato una sanzione. Gli veniva contestata la violazione della legge 448 del 2001 sul divieto di fumare. «I trasgressori - recita l'articolo 52, comma 20 - sono soggetti alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 25 a euro 250; la misura della sanzione è raddoppiata qualora la violazione sia commessa in presenza di una donna in evidente stato di gravidanza o in presenza di lattanti o bambini fino a dodici anni». Diciamo subito che l'uomo non ha mai negato il fatto. In sostanza non ha cercato di difendersi negando di avere accesso una «bionda» dove non poteva.


Anzi, nella sua difesa, secondo la ricostruzione del giudice, il ricorrente aveva di fatto ammesso di avere fumato in un luogo vietato. Ma in tempi di crisi anche una multa può essere una zavorra per le finanze di famiglia e così l'uomo ha presentato un ricorso contro la multa che gli era stata comminata, spiegando di non essere in grado di pagare. Va detto, e questo il giudice lo ricorda, che un cittadino multato può chiedere una rateizzazione della sanzione. Una possibilità a cui, sempre più spesso, sembrano ricorrere anche i trentini, che si tratti della multa per un divieto di sosta piuttosto che di una per guida in stato di ebbrezza.


Ma in questo caso il sanzionato, che forse ignorava questa opzione, ha invece deciso di impugnare la contravvenzione. La richiesta non è stata accolta. Nella sentenza vengono indicate motivazioni di natura anzitutto giuridica, ma il giudice mette in luce anche la contraddizione insita nella richiesta del ricorrente: da una parte l'uomo lamenta di non avere soldi per pagare la multa, dall'altra però può comprarsi le sigarette. E la spesa che sostengono i fumatori abituali non è certo di poco conto.


«Tale motivazione (ovvero il fatto di non essere in grado di pagare la multa ndr) - si legge nella sentenza - non è sostenibile, perché trattasi di importo modesto, in proporzione certamente inferiore rispetto ai costi mensili di chi fuma e, peraltro, non prevista dalla legge come causa di giustificazione e, probabilmente, in presenza dei presupposti, il ricorrente potrebbe accedere a un pagamento dilazionato».

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