Pacher si tiene la cultura. Nessun nuovo assessore

Ha atteso le dimissioni dell'assessore Franco Panizza - avvenute mercoledì - e ieri il presidente facente funzioni della Provincia, Alberto Pacher, ha deciso di operare la redistribuzione della gran mole di competenze ereditate dal governatore Lorenzo Dellai, che si è dimesso a dicembre per candidarsi alle elezioni politiche, alle quali si sono aggiunge le deleghe su cultura e cooperazione di Panizza, neoeletto al Senato

di Luisa Maria Patruno

Ha atteso le dimissioni dell'assessore Franco Panizza - avvenute mercoledì - e ieri il presidente facente funzioni della Provincia, Alberto Pacher, ha deciso di operare la redistribuzione della gran mole di competenze ereditate dal governatore Lorenzo Dellai, che si è dimesso a dicembre per candidarsi alle elezioni politiche, alle quali si sono aggiunge le deleghe su cultura e cooperazione di Panizza, neoeletto al Senato.
 

Alberto Pacher tiene le competenze chiave.
Non sono molte - alle fine - le competenze di cui si è sgravato il vicepresidente ora sostituto del presidente Alberto Pacher. Come ci ha tenuto a sottolineare ieri: «Ho fatto redistribuzione solo funzionale, non politica, tenendo conto del fatto che mancano pochi mesi alla fine della legislatura e le politiche sono già tutte impostate compresi gli stanziamenti di fondi».
L'attribuzione tra i vari assessori, dunque, è avvenuta solo per aree omogenee non bilanciando il peso delle varie forze politiche in giunta.
È vero che nel dicembre scorso, quando si dimise Dellai, a quasi un anno dalle elezioni, c'erano aspettative maggiori da parte degli assessori rimasti per poter ampliare il proprio bacino di competenze.
Si era anche ipotizzato che fosse necessario integrare la giunta con un nuovo assessore. Ma Pacher ha detto subito che non avrebbe ampliato la giunta, nonostante l'addio del presidente e anche nel caso di elezione al Senato di Panizza. Ha fatto passare il tempo, proprio per non trovarsi invischiato in una guerra tra partiti, e così facendo ha disinnescato la potenziale mina di una bega su poltrone e poteri. Ieri, senza preventiva discussione con le forze politiche e gli assessori, ha dunque deciso da solo una distribuzione per altro senza sorprese.
A sé ha riservato la materia della cultura, che era dell'autonomista Panizza, perché, ha spiegato: «Ci sono da concludere alcuni passaggi nella riorganizzazione delle strutture del sistema culturale». C'è in ballo l'organizzazione del sistema dei musei e soprattutto l'avvio del Muse (Museo di scienze).
Pacher tiene anche un'altra competenza dell'ex assessore, che riguarda i rapporti con l'Unione europea e la cooperazione transfrontaliera e interregionale e quasi tutte le deleghe presidenziali di Dellai, come gli affari generali e istituzionali, ma anche protezione civile, corpo forestale, vigili del fuoco, università e ricerca, politiche del lavoro.
 Un po' per ciascuno.
 Poi agli assessori superstiti - esclusa  Lia Beltrami Giovanazzi  (Udc) che rimane con le competenze che aveva alla cooperazione internazionale e le pari opportunità - ha dato a ciascuno qualcosa di affine con le deleghe già in gestione, pescando un po' dalle sue e un po' da quelle che furono di Dellai.
All'assessore all'istruzione e sport  Marta Dalmaso  (Pd) ha assegnato la competenza su addestramento e formazione professionale (non solo di base come ora), competenza che era del presidente.
Come era prevedibile, ha ceduto invece i lavori pubblici e la viabilità all'assessore agli enti locali, personale e urbanistica,  Mauro Gilmozzi  (Upt). Questo si spiega con il fatto che la materia dei lavori pubblici si lega all'organizzazione delle Comunità di valle e la gestione associata del servizio appalti dei comuni. Gilmozzi si occuperà anche di gestione del ciclo dei rifiuti. Pacher non cede invece ha competenza sui trasporti, né quella sull'ambiente, parchi e riserve.
All'assessore al turismo, agricoltura e promozione,  Tiziano Mellarini  (Upt), vanno invece caccia e pesca (competenza cara a Dellai) insieme a opere di prevenzione e di pronto intervento per calamità pubbliche, relative ai bacini montani.
L'autonomista  Ugo Rossi , assessore alla sanità e alle politiche sociali dovrà occuparsi anche di politiche familiari e politiche giovanili, che sono sempre politiche sociali, ma che il presidente Dellai aveva voluto riservare a sé.
Infine, l'assessore con competenza sui settori produttivi industria, artigianato e commercio,  Alessandro Olivi  (Pd) completa il quadro con la cooperazione, che prima era una competenza di Panizza.
 Sei assessori più il presidente.
 Con la decisione di ieri del presidente Pacher, la giunta risulta formata ora da 6 assessori più il presidente, rispetto agli 8 assessori più il presidente che formavano la giunta nata nel 2009 su iniziativa del governatore Dellai.
In questo modo la giunta è ancora più ridotta rispetto al limite previsto dalla legge elettorale recentemente modificata, che ha posto un tetto di 6 assessori, che siano anche consiglieri provinciali, e la possibilità di nominare un assessore tecnico ai quali si aggiunge naturalmente il presidente eletto direttamente.
Twitter: @patrunoladige

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