«Il centrosinistra scelga  l'identikit del candidato»

Mellarini invita i partiti del centrosinistra a condividere un percorso, aperto alla società, per individuare l'identikit del candidato ideale. «Andrebbe benissimo anche una figura estranea al mondo politico, un'espressione della comunità che rappresenti la attese dei cittadini. È fondamentale comprendere la richiesta di un'apertura dei palazzi»

di Zenone Sovilla

mellariniTRENTO - L'assessore provinciale al Turismo, Tiziano Mellarini (Upt), coglie la sollecitazione arrivata ieri dal suo collega Ugo Rossi e rilancia, a sua volta, sulla necessità di cominciare a stringere i tempi per prepararsi alel elezioni di ottobre. In sostanza, Mellarini invita i partiti del centrosinistra a condividere un percorso, aperto alla società, per individuare l'identikit del candidato ideale.
Da dove dovrebbe cominciare questa ricerca?
«Da un percorso che riunisca al più presto le segreterie dei partiti per ragionare sul programma, forti dei successi della nostra esperienza di governo e alle recenti elezioni politiche, ma in un'ottica di rinnovamento e di attenzione alla domanda di partecipazione che viene dalla società. Serve un'accelerazione, un progetto coraggioso per un futuro che vedrà il Trentino sempre più proiettato nello scenario internazionale».
L'identikit potrebbe corrispondere anche a un candidato fuori dai partiti?
«Certo, andrebbe benissimo anche una figura estranea al mondo politico, un'espressione della comunità che rappresenti la attese dei cittadini. È fondamentale comprendere la richiesta di un'apertura dei palazzi. Ci vuole una persona in grado di fare sintesi e di rappresentare i valori delle forze che compongono la maggioranza declinandoli in un grande progetto per far crescere ancora il Trentino».
Se questa personalità non fosse individuata, si passerebbe alle primarie?
«In tal caso andrebbero prima celebrate quelle di partito. E io sono pronto a mettermi in gioco».
Anche a fare un passo indietro se si concordasse, per esempio, che il candidato non dovrà essere un assessore uscente?
«Certo. Ciò che mi preme sottolineare è la necessità di cambiare passo, di mettersi in sintonia con la società in termini, insisto, di un'apertura totale. Per quanto riguarda il mio partito, organizzeremo una vasta convention dove ognuno potrà contribuire con le sue idee, le sue visioni, le sue critiche. Coinvolgeremo direttamente i vari mondi che animano la nostra comunità locale: dall'economia all'ecologia, dal volontariato alla cultura, con un'attenzione particolare al ruolo politico dei giovani. Bisogna rispondere alla domanda di partecipazione diretta che arriva dalla cittadinanza».
Sembra un tentativo di arginare smottamenti elettorali verso il movimento Cinque stelle e la sua prassi di inclusione democratica.
«Ovviamente si tratta di un fenomeno politico con il quale siamo chiamati a confrontarci. Ma la questione è di sostanza e di visione per il bene del Trentino. Certo, il risultato del 24 febbraio indica la forza del movimento di Grillo che va tradotta in un segnale chiaro inviato dall'elettorato alle classi dirigenti. Noi abbiamo già fatto molto, anche in termini di riordino della pubblica amministrazione, ma tanto dovremo mettere sul tappeto nei prossimi anni. Se guardiamo esclusivamente al dato numerico, va peraltro osservato che l'M5S nel voto alle regionali in Lombardia ha raccolto il 10% in meno rispetto alle politiche, a dimostrazione di quanto sia importante la scelta del candidato locale. Comunque sia, Grillo pone una sfida alla politica anche da noi e dobbiamo saperla cogliere».
La pone anche l'ex assessore Silvano Grisenti con il suo Progetto Trentino.
«Ha fatto una scelta dicendosi alternativo al centrosinistra; non so dove lo porterà quella strada. Noi naturalmente restiamo fermi nella nostra posizione, sia pure senza chiudere il dialogo. Vedremo».

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