La denuncia: «Troppi  furbetti dei servizi sociali»

Il segretario generale della Federazione nazionale pensionati (Fnp-Cisl) Giuliano Zambelli è intervenuto ieri, in occasione del congresso elettivo del nuovo consiglio generale, per evidenziare come, in Trentino, vi siano ancora persone in grave disagio non raggiunte dai servizi sociali e altre che ottengono aiuti senza averne diritto

di Lorenzo Basso

tasseTRENTO - «L'amministrazione provinciale deve mostrare coraggio nel settore delle politiche sociali, eliminando i contributi a chi non ne ha diritto. Credo occorra un'attenzione particolare nei confronti dei furbetti, ed è indispensabile ricalibrare gli strumenti di erogazione degli aiuti pubblici, in modo tale da renderli accessibili a chi ne ha veramente bisogno».


Il segretario generale della Federazione nazionale pensionati (Fnp-Cisl) Giuliano Zambelli è intervenuto ieri, in occasione del congresso elettivo del nuovo consiglio generale, per evidenziare come, in Trentino, vi siano ancora persone in grave disagio non raggiunte dai servizi sociali.


«Siamo a conoscenza - ci ha poi spiegato Zambelli a margine dell'assemblea - di un vero e proprio turismo per i servizi, con stranieri e cittadini di altre regioni che approfittano delle misure di sostegno provinciali, trasferendosi al bisogno. È ora di valutare con attenzione i casi che necessitano di un aiuto economico, evitando sprechi o, peggio, l'erogazione di sussidi a chi possiede patrimoni immobiliari considerevoli. L'obiettivo di fondo deve essere quello di aiutare i più poveri».


Ad ogni modo, Zambelli si è detto complessivamente soddisfatto degli strumenti messi in campo dall'amministrazione provinciale per i pensionati e, sebbene vi siano persone con una pensione estremamente bassa (la minima nazionale si aggira sui 480 euro mensili). «L'alto livello dei servizi sociali locali - ha detto il segretario - permette una soluzione positiva delle situazioni più critiche».


A contribuire in modo decisivo al miglioramento della qualità della vita dei più anziani vi sarebbe l'assegno di cura, un contributo pubblico che permette di assumere con regolare contratto una collaboratrice domestica. Si tratta di uno strumento varato dal Consiglio provinciale negli ultimi mesi dello scorso anno e destinato alle persone non autosufficienti.
Anche in questo caso, però, i problemi non mancano: per il 2012, infatti, la Provincia ha stanziato un fondo di 5 milioni di euro, diventati 12 milioni per l'anno in corso. Stando a quanto emerso ieri, una parte considerevole del fondo non è ancora stata utilizzata a causa di criteri di accesso, calcolati su base Icef, troppo stringenti. «A fronte di 7.500 assegni previsti - ha chiarito in merito Zambelli - sono pervenute meno di 3.500 domande. Probabilmente i trentini sono più ricchi di quanto ci aspettassimo. Ora dobbiamo vedere se cambiare le condizioni per accedere all'agevolazione, oppure introdurre nuove forme di sostegno».


Nel congresso di ieri - durante il quale sono stati eletti i consiglieri generali che sono Giuliano Zambelli, Norma Tamburini, Luigino Caliari, Giuliano Conci, Ferruccio Iachemet, Giovanni Agostini, Renata Bettini, Gina Brunelli, Lauro Rossi, Giuseppe Holneider, Rosella Zanolli, Salvatore Tedesca, Olga Schiavinato, Tamara Zambiase e Livia Zamboni. Nominati anche i sindaci e i delegati al prossimo congresso nazionale.  Apertura alle richieste dei pensionati e vicinanza ai problemi del settore, infine, è stata espressa dall'assessore provinciale alla sanità Ugo Rossi.

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