L'ordine di Giacomoni: bisogna dare più multe

Quale è il compito della polizia municipale? Fare multe. Un «dovere» che ieri il comandante del corpo di Trento, Lino Giacomoni, ha ricordato ai suoi uomini durante una riunione. Ma l'ordine di «fare cassa» ha creato malumore. «Ci è stato detto - spiega un vigile - che attualmente la media è di 1,5 multe a testa e che dobbiamo arrivare a 4 al giorno». Replica Giacomoni: «Ho ricordato agli agenti il loro ruolo. Se vengono distolti per ordine pubblico o altro, il controllo del traffico, del rispetto delle ordinanze e dei regolamenti viene meno»

di Patrizia Todesco

Ordinaria riunione del lunedì mattina tra personale e il comandante della polizia municipale Lino Giacomoni. Riunione durante la quale - secondo il racconto di un agente - il comandante avrebbe esortato a fare più multe. «Ci è stato detto - spiega il vigile - che attualmente la media è di 1,5 multe a testa e che dobbiamo arrivare a quattro al giorno. O se proprio non a quattro almeno a 2». Un ordine di «fare cassa» che ha fatto indispettire la base e che ha creato qualche malumore negli uffici di via Maccani.
Il comandante Giacomoni, stizzito dalla fuga di notizie dal comando, nega però che sia stato questo il tenore della chiacchierata che, va tenuto conto, arriva a una settimana dai violenti scontri di piazza Dante e dopo le dichiarazioni di Marco Demattè, presidente provinciale nonché consigliere nazionale dell'Anvu.
«Durante l'incontro - spiega il comandante Giacomoni - ho affrontato diversi temi e tra questi ho ricordato agli agenti il loro ruolo. È evidente che se vengono distolti per gare, ordine pubblico o altro, il controllo del traffico, del rispetto delle ordinanze e dei regolamenti viene meno».
 Dottor Giacomoni, ma è vero che ha chiesto ai suoi uomini di aumentare il numero di multe pro-capite?
 Non mi addentrerei su numeri e cifre. Ho solo detto che dobbiamo ricordarci che abbiamo segnaletiche e ordinanze che devono essere vigilate da qualcuno. Non credo che carabinieri e polizia facciano questo, e noi siamo pagati dal Comune per farlo. Questo ho ricordato, niente più.
 Quindi il problema non è il basso numero di sanzioni effettuate nei primi sei mesi dell'anno? Non è una questione economica?
 No guardi, i numeri li ha dati l'assessore qualche giorno fa. Non è questo il problema. I milioni che noi raccogliamo con le multe sono un sesto di quello che costiamo. Per capirci costiamo otto milioni e ne incassiamo meno di 2, ma non per questo dobbiamo metterci a fare sanzioni come i pazzi. Non ho mai dato un ordine di questo tipo.
 Un discorso, il suo, forse collegato alla richiesta di maggior presenza in piazza Dante per i disordini di due domeniche fa?
 Nemmeno, è un discorso che va avanti da qualche mese. Ho solo ricordato che divisa indossiamo, chi ci paga e cosa dobbiamo fare senza che questo voglia dire che dobbiamo tappare i buchi del bilancio comunale. Non è questa la nostra funzione. Ho detto agli agenti di stare attenti al lavoro del vigile che fino a prova contraria è quello di prestare attenzione affinché vengano rispettate le ordinanze e il codice della strada. Poi viene il resto. Siamo fuori anche oggi in piazza Dante, non è che non collaboriamo.
 Quindi piazza Dante un po' c'entra.
 Non è che neghiamo le emergenze, ma il nostro lavoro dobbiamo farlo comunque. Se fossimo pompieri dovremmo prima spegnere gli incendi, se fossimo medici prima curare i malati e poi pensare alle emergenze. Con il mio discorso volevo solo invitare tutti a non abbassare la guardia sulle nostre funzioni. Ogni tanto queste cose devo ricordarle.

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