Spa pubbliche, assunzioni trasparenti

Basta assunzioni in base a criteri poco chiari o su «indicazioni dall'alto». D'ora in poi il personale che sarà chiamato a lavorare con contratti a tempo indeterminato nelle società pubbliche che fanno riferimento alla Provincia dovrà essere individuato attraverso una selezione trasparente e al di sopra di ogni dubbio

di Luisa Maria Patruno

Basta assunzioni in base a criteri poco chiari o su «indicazioni dall'alto». D'ora in poi il personale che sarà chiamato a lavorare con contratti a tempo indeterminato nelle società pubbliche che fanno riferimento alla Provincia dovrà essere individuato attraverso una selezione trasparente e al di sopra di ogni dubbio.
Lo prevede l'ordine del giorno di Sara Ferrari (Pd) collegato al bilancio 2012 in discussione in questi giorni in Consiglio provinciale.


L'obiettivo della proposta era quello di introdurre l'obbligo della selezione pubblica attraverso una commissione esterna e con la trasparenza dei metodi di valutazione. La commissione dovrà essere composta da persone che non appartengono agli organi di amministrazione o di controllo della società e non ricoprire cariche politiche o incarichi elettivi. L'ordine del giorno, inoltre, impegna la giunta ad attingere, per i posti a tempo determinato di fondazioni e spa, dalle graduatorie della Provincia. Durante il dibattito c'è stato un vivace scambio di battute tra Franca Penasa e il Pd. La leghista ha affermato che il Pd «dovrebbe vergognarsi a presentare un ordine del giorno del genere», visto che ha avallato l'articolo 24 della legge di bilancio che concederà la massima autonomia d'azione alle spa pubbliche. Di fatto un enorme controsenso, secondo Penasa. Secca la replica di Sara Ferrari: «Non permetto a nessuno di sindacare sulla mia onestà intellettuale».
Sempre in tema di società controllate dalla Provincia ieri mattina si è sfiorata la rissa tra il presidente della Provincia Lorenzo Dellai e la Lega.
Tutto è nato sul documento presentato dal capogruppo del Pd  Luca Zeni sulla razionalizzazione delle società partecipate che chiede un rapido piano di riorganizzazione di tutti gli enti collegati a Piazza Dante. Claudio Civettini (Lega) ha attaccato pesantemente Dellai, ricordando il suo recente grido di allarme sulla situazione dell'aeroporto Catullo, e sul fatto che le società di sistema, sono, a suo dire, assolutamente incontrollabili dal Consiglio.


«Al punto che - ha affermato Civettini - se un consigliere chiede di sapere come come si è svolta una gara in una di queste società si ritrova una denuncia con tanto di richiesta danni. Invece noi vogliamo conoscere i bilanci e vogliamo che i presidenti delle società vengano in aula». Frasi che hanno fatto andare il governatore su tutte le furie, anche per l'errato riferimento al Catullo (di cui la Provincia è socia, ma non controllante). «Sono stufo di queste stanche litanie sulle nostre società che sono gestite con competenza e nessuna delle quali ha problemi finanziari o di bilancio» si è sfogato il presidente.


«Mi sono stufato di sentire attacchi agli amministratori e ai tecnici. Ad ogni buon conto il controllo di queste spa dipende dalla giunta» ha chiuso Dellai, con un velato riferimento anche alle continue «punzecchiature» del Pd sul tema. Savoi ha replicato che la Lega non cederà mai su questo argomento.
Zeni, da parte sua, ha voluto ricordare al governatore che «l'ordine del giorno del Pd non è una critica alle società di sistema ma un invito ad accelerare la razionalizzazione, avviata dalla giunta, nella direzione voluta anche dall'Unione Europea». «La vostra - è stata la battuta di Rodolfo Borga (Pdl) al Pd - è solo una campagna mediatica e ora siamo giunti al tanto tuonò che non piovve».

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