Rovereto / Il caso

Scontro sul taglio degli alberi per far spazio al cantiere del nuovo liceo artistico Depero

Le piante abbattute nell'area ex macello a San Giorgio, la presidente della circoscrizione, Lucia Michelon, interviene sulle dichiarazioni dell’assessore Bortot: «Basta strumentalizzazioni la giunta risolva i problemi. Ha ridicolizzato le proteste degli ambientalisti. Era stato chiesto un parco pubblico ma non è stato fatto nulla»

ROVERETO. «L'assessore Mario Bortot con il suo intervento riferito agli alberi che sono stati abbattuti nell'area ex macello a San Giorgio per far spazio al cantiere del nuovo liceo Depero, non solo ha ridicolizzato le proteste degli ambientalisti ma ha anche sottinteso la mancata presa di posizione del quartiere e della circoscrizione Sacco San Giorgio. Cosa dovrebbero ancora fare i residenti del quartiere e/o la circoscrizione Sacco San Giorgio? Incatenarsi agli alberi? Per ottenere cosa?».

Non usa mezzi termini e non va certo per il sottile Lucia Michelon, presidente della circoscrizione Sacco-San Giorgio che si sente chiamata in causa dall'assessore. Il quale, sull'Adige di venerdì, aveva rilevato l'assenza di proteste o comunque di prese di posizione per il taglio di dieci alberi sani, mentre «quando si è tagliato l'albero malato a Sacco c'è stata la sollevazione popolare».

A Bortot la presidente Michelon ricorda che «il quartiere aveva chiesto attraverso una petizione popolare un parco pubblico in attesa della decisione da parte della Provincia rispetto alla destinazione dell'area. La circoscrizione Sacco San Giorgio aveva invece condiviso la visione dell'amministrazione comunale rispetto alla collocazione del liceo Depero nell'edificio ex Gil» diversamente da quanto deciso dalla Provincia («sull'edificio ci sono dei vincoli, impossibile trasformarlo in scuola con le norme attuali», così il vicepresidente Achille Spinelli) che ha optato per l'ex macello.

Per la presidente è dunque «inutile pretendere un'ulteriore presa di posizione da parte del quartiere e della circoscrizione se la stessa amministrazione comunale non è stata in grado di convincere la giunta provinciale ad una diversa collocazione del nuovo liceo Depero. Se è per questo - rincara la dose Michelon - anche la stessa amministrazione comunale ha dimostrato di non voler ascoltare le perplessità del quartiere e della circoscrizione rispetto alla costruzione di un nuovo capannone nell'ex cava Torelli sempre a San Giorgio a ridosso del centro abitato. Il nuovo capannone nell'ex cava Torelli avrà certamente un impatto negativo sulla viabilità dell'intero quartiere che ci ha fin dall'inizio fatto preoccupare, nonostante le valutazioni tecniche di parte che sono state presentate.

Se poi pensiamo che oltre al nuovo capannone verrà costruito il nuovo liceo, la nuova stazione delle corriere e nuovi insediamenti privati è comprensibile la preoccupazione del quartiere».Il neo comitato spontaneo Vivibilità Sacco San Giorgio «si sta preoccupando - ricorda la presidente della circoscrizione - di portare avanti insieme all'amministrazione comunale un processo di progettazione partecipata per definire un piano strategico di sviluppo e di rigenerazione urbana dei quartieri di Sacco San Giorgio, con particolare riferimento alle grandi opere sia pubbliche che private, alla mobilità sostenibile tra i due quartieri promessa oramai da più di 10 anni, alla riduzione del traffico veicolare, alla creazione e alla gestione delle aree verdi pubbliche, alla tutela delle aree scolastiche, all'incentivazione delle attività economiche e sociali, per accrescere la qualità dei servizi a favore dei residenti».

Ed ecco che in conclusione arriva la stoccata finale: «Inutile quindi continuare a strumentalizzare il tema Depero, uno dei tanti argomenti che fa discutere il centro sinistra cittadino e il centro destra provinciale. È ora di rimboccarsi le maniche per risolvere i reali problemi del quartiere e dell'intera città». G. R.

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